Chiusura notturna dei valichi di frontiera, rischio da scongiurare. «Dialoghiamo» invoca il segretario regionale del Pd , che con il suo gruppo ha promosso l’audizione dei sindaci di frontiera.
Si terrà oggi pomeriggio al Pirellone, al tavolo della commissione speciale per i rapporti tra la Lombardia e la Confederazione Elvetica. È l’ennesimo motivo di tensione nei rapporti da una parte all’altra del confine: a promuovere la chiusura notturna dei valichi minori è stata una mozione dell’esponente della Lega dei Ticinesi , che ha incassato l’appoggio di Parlamento e Consiglio federale. «I valichi aperti e incustoditi – le motivazioni della consigliera leghista ticinese – sono un’ottima
via di fuga verso l’Italia o di entrata per la Svizzera per chi vuole delinquere, e gli episodi ci sono. I sindaci se ne dovranno fare una ragione». Una decisione che però ha provocato la levata di scudi al di qua della frontiera: i valichi di confine interessati, nelle province di Varese e Como, sono 7 in tutto, di cui 4 nel Varesotto, prevalentemente destinati ad un traffico “residenziale”: quello tra Saltrio e Arzo, quello tra Clivio e Ligornetto, quello tra Cremenaga e Ponte Cremenaga e quello tra Dumenza e Cassinone.
Una chiusura che ha immediatamente provocato le proteste di tutto l’“arco costituzionale” del consiglio regionale. L’attuale assessore leghista , già alla guida della commissione transfrontaliera, invoca che la decisione sia «valutata insieme dai territori, non unilateralmente», mentre per (Lista Maroni) va difeso il risultato, ottenuto qualche anno fa, di «allargare gli orari di apertura per facilitare la mobilità». Oggi pomeriggio, su richiesta del gruppo Pd, la commissione speciale rapporti tra la Lombardia e la Confederazione si riunisce alle 16 a Palazzo Pirelli, per ascoltare in audizione i Comuni interessati dalla chiusura notturna, tra cui appunto i varesotti Dumenza, Cremenaga, Saltrio e Clivio, oltre ai comaschi Ronago, Colverde e Bizzarone. Per Alessandro Alfieri, consigliere regionale Pd e componente della commissione, è «positiva l’audizione dei nostri amministratori, iniziativa che sarebbe stata utile anche sull’accordo transfrontaliero sugli inerti e che invece Regione Lombardia ha completamente ignorato. Tuttavia, era necessario che in commissione fossero convocati anche i rappresentanti delle amministrazioni ticinesi».
Una proposta che nei giorni scorsi era stata fatta dall’altro consigliere Pd , comasco, allo scopo di «gettare ponti veri, nell’ottica della macroregione Eusalp, per uscire dal quel clima di ostilità di cui noi lombardi siamo fatti oggetto». Secondo Alfieri infatti «il problema della sicurezza riguarda entrambi i lati del confine, per questo dobbiamo cercare di lavorare assieme. È necessario evitare fughe in avanti, ma è importante condividere le migliori strategie per coniugare sicurezza e libera circolazione». Da questo punto di vista, un primo momento di confronto potrebbe già esserci a breve all’interno della Regio Insubrica: «Come Partito democratico abbiamo ottenuto la convocazione di un tavolo, dentro la Comunità di lavoro transfrontaliera, che tratterà la questione», annuncia Alessandro Alfieri.