– Morte di : la procura chiede l’archiviazione per , il killer delle mani mozzate. Per il pubblico ministero Piccolomo non uccise la prima moglie arsa viva nell’auto di famiglia dopo uno strano incidente.
La decisone si basa sul «presupposto che non risulterebbero prove che consentano di ricostruire il fatto e segnatamente la condotta dell’interessato, in termini diversi da quelli vagliati dal tribunale con la sentenza del 23 gennaio 2006, che accogliendo la richiesta di patteggiamento del Piccolomo lo condannava per omicidio colposo a carico della moglie Marisa Maldera». Per la procura fu un incidente stradale.
Gli avvocatie , difensori delle figlie di Piccolomo proporranno «opposizione avverso la richiesta del pm. A quanto sinora probatoriamente acquisito, va aggiunto – spiegano i legali – un ulteriore dato, emerso all’esito della consulenza tossicologica, che costituisce un segmento idoneo a corroborare l’ipotesi accusatoria dell’omicidio volontario. Nei campioni analizzati, infatti, è risultata la presenza di Lorazepam, vale a dire di una benzodiazepina ad azione ansiolitica, principio attivo di numerose specialità farmaceutiche tra cui la più nota è il Tavor».
Per i legali dunque Maldera fu drogata perché «è noto a chi conosceva e frequentava assiduamente Marisa Maldera che la donna non era solita assumere farmaci o sostanze di tale natura, ed anzi, per quanto risulta, era addirittura contraria all’utilizzo degli stessi» spiegano gli avvocati di e
. Per i due legali sono emblematiche le dichiarazioni di una amica di Maldera.
La donna riferisce di essere stata amica di Maldera per oltre un decennio, di aver intrattenuto con lei «un bel rapporto di amicizia» e di confidenza, nell’ambito del quale può asserire che «Marisa era molto contraria all’uso di antidepressivi o sonniferi escludendo la possibilità che ne facesse uso anche solo sporadico». Questi farmaci tra l’altro si vendono solo dietro prescrizione medica. La presenza di benzodiazepina, sebbene rinvenuta in quantità minime e “non dosabili”, può, a parere dei legali delle figlie,
risultare determinante rispetto alla dimostrazione di un evento «su base volontaria in capo all’indagato, giacché tale sostanza trova impiego in terapia come sedativo», dicono i legali delle figlie. Le tracce di tranquillante spiegherebbero perché Maldera non sia uscita dall auto in fiamme.
«In ragione di ciò appare imprescindibile vagliare una simile ipotesi, procedendo anche all’’audizione dei sanitari che seguivano da tempo Marisa Maldera al fine di operare una verifica sull’assunzione o meno dei predetti farmaci da parte della donna, circostanza, che viene però esclusa con certezza dalle figlie», aggiungono i legali che hanno depositato un’opposizione formale alla richiesta di archiviazione.