Ancora pioggia, ancora cadute, ancora tanti rischi nella seconda giornata di Tour de France. Dalla Germania al Belgio, da Dusseldorf a Liegi: se sabato la vittoria inaugurale è andata ad un gallese, ieri la Germania si è ripresa. Il primo arrivo in volata ha sorriso a Marcel Kittel, colosso della Quick Step-Floors, che ha trovato così il suo decimo successo in carriera al Tour de France ed il suo quattordicesimo complessivo in un grande Giro. Una volata imperiale ed intelligente la sua,
ha saputo aspettare il momento giusto per mettere la freccia e superare tutti. A livello di sprint puro la sensazione è che, se Kittel gode della condizione giusta, per gli altri sia davvero dura. Buon secondo posto per il campione francese Arnaud Demare, terzo gradino del podio per l’altro tedesco Andrè Greipel. Ancora ben piazzati gli azzurri: dopo il quinto posto a cronometro di Matteo Trentin di sabato, ieri bel sesto posto di Sonny Colbrelli, costretto ad anticipare la volata insieme a Peter Sagan ai 600 metri dal traguardo, ma superato proprio nei metri finali. A movimentare la giornata era stata invece la fuga di Taylor Phinney e Yoann Offredo: i due attaccanti, per buona parte della tappa affiancati da altri tre coraggiosi, hanno pregustato l’impresa negli ultimi chilometri, raggiungendo quasi un minuto di vantaggio ai 10 dal traguardo. Poi il forcing del gruppo ha ricucito lo strappo poco prima della “flamme rouge” che segnala gli ultimi mille metri di corsa. Quantomeno Phinney è riuscito a conquistare la prima maglia a pois del Tour come miglior scalatore. Dicevamo delle cadute: la cronometro bagnata di sabato ha costretto al ritiro prima Alejandro Valverde (vittima di una doppia frattura, rotula ed astragalo, oltre ad un profondo taglio vicino alla tibia) e poi Ion Izagirre, uomo di punta della Bahrain Merida in assenza di Vincenzo Nibali. Ieri hanno rischiato grosso anche Chris Froome, Richie Porte e Romain Bardet, coinvolti in una caduta a quasi 50 chilometri orari in gruppo. Tutti e tre si sono rialzati apparentemente senza grosse conseguenze se non qualche escoriazione, resta da capire se le botte creeranno problemi nei prossimi giorni. Oggi la tappa non è per nulla semplice e, con un arrivo in leggera salita su un GPM di terza categoria di 1,6 chilometri, si presta a corridori come Sagan, Gilbert, Van Avermaet.