VARESE Baby writer pizzicato dalla polizia e denunciato. Il ragazzino, 16 anni di buona famiglia e piuttosto tranquillo, è stato sorpreso ieri pomeriggio mentre “decorava” i cartelli stradali circostanti i Giardini Estensi. A sorprenderlo all’opera una volante della questura di Varese.
«Il fenomeno dei writer è molto diffuso – ha spiegato Paolo Catenaro, dirigente della squadra volanti – Si imbrattano muri, panchine, ogni cosa». In città sono numerosi i “tag” di diversi witer; alcuni girano con mascherine in plastica intagliate con la loro sigla le appoggiano al muro e ci passano sopra la bomboletta.
Non risparmiano nulla, nemmeno monumenti o luoghi di interesse storico. «Il punto è questo – ha aggiunto Catenaro – Il pubblico aggiunge un’aggravante. Questi ragazzi rischiano, spesso inconsapevolmente, condanne che vanno da uno ai sei mesi in caso di imbrattamento di edifici privati, e da tre mesi a un anno in caso di edifici pubblici».
Salatissime anche le sanzioni che spaziano dai 300 ai mille euro. In città vige la tolleranza zero verso gli imbrattatori: il ragazzino denunciato risponderà dei reati contestati. «Sarebbe opportuno – ha concluso Catenaro – che questi ragazzi capissero come per una sciocchezza, per mettere una firma su un muro che non dimostra niente, rischiano di rovinarsi il futuro». E il Comune ha recentemente aggiornato il capitolo writer del regolamento rendendo possibile l’opzione sanzione anche per i proprietari degli edifici imbrattati che non ne ripristino il decoro. Sollevando parecchie proteste. S. Car.
s.bartolini
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