Pochi bustocchi sono profeti in patria. Da Mina a Uto Ughi, ma anche De Aloe

Tanti i nomi di rilievo che sono costretti a varcare i confini della città per esprimere al meglio la propria passione e il talento

Non solo Uto Ughi e Mina, la musica a Busto è fatta di tanti nomi di rilievo. Ma pochi sono “profeti in patria”.
Se il saronnese Raf Montrasio ha trovato a Busto la sua patria di elezione, sono tanti i bustocchi che sono costretti a varcare i confini della città per esprimere al meglio la propria passione. Di Mina, al secolo Anna Maria Mazzini, si sa tutto: nata nel 1940 a Busto Arsizio, si è

trasferita già nell’infanzia a Cremona, città che l’ha ribattezzata come “Tigre di Cremona”, e non ha mai voluto avere rapporti con la città in cui venne al mondo. Il nome del grande violinista Uto Ughi, nato in città nel 1944 e cresciuto alla scuola dell’associazione musicale Rossini e poi arrivato al top a livello mondiale, è invece scolpito tra i cittadini benemeriti, anche se dopo l’ultima straordinaria performance del concerto di Natale in San Giovanni del 2009 non ci sono più state occasioni per rivederlo esibirsi nella sua città. La storia ci consegna nomi illustri: dal grande Biagio Bellotti, che nel ‘700 fu pittore e scrittore ma anche organista, al compositore Eros Sciorilli, autore delle musiche di “Non pensare a me”, la canzone che nel 1967 portò Claudio Villa e Iva Zanicchi alla vittoria al festival di Sanremo. In tempi più recenti, Busto Arsizio ha dato i natali al soprano Anna Maria Pizzoli, per 13 anni al Teatro alla Scala e vincitrice di numerosi riconoscimenti, al cantautore Luca Marino, a Sanremo Giovani nel 2010 e disco d’oro due anni dopo come autore del brano “Cuore scoppiato” di Antonella Lo Coco di X-Factor, a strumentisti di band importanti come Sergio Carnevale, batterista e percussionista dei Bluvertigo, e Chicco Gussoni, chitarrista che ha lavorato al fianco di Ron, Biagio Antonacci e Nek. Oltre ai tanti protagonisti della serata “Ciao Raf”, tra cui Fabio Buonarota, affermato trombettista che lavora con Mario Biondi, nel jazz sono bustocchi di nascita Max De Aloe, fondatore del Centro di Espressione Musicale di Gallarate, e Simona Premazzi, pianista che da anni vive a New York. Un capitolo a parte lo merita l’associazione musicale “Rossini”, che opera alla “casa della musica” di villa Ottolini Tosi e il cui presidente è Giovanni Mazzucchelli, manager della Universal Music. «Il mondo della musica a Busto? Purtroppo ci sono solo i grandi eventi e tutto il resto è fermo – ammettono Gigi Marrese e Renato Bozzetti dell’associazione 55 – nei locali si fa fatica, per via dello scoglio dei contributi Siae,e i ragazzi non hanno spazio per amplificare i propri progetti. A Busto c’è ancora qualche localino, il Millenote, la Comunità Giovanile sempre indirizzata sulla musica soprattutto rock e celtica, La Rava e la Fava. Se si potessero unire queste realtà, al di là degli steccati ideologici che nulla hanno a che vedere con la musica, ed avere un posto in città in cui proporre musica…». A. Ali.