Polemica a suon di Sgarbi Ora tocca a Buguggiate

BUGUGGIATE Sembrava che la bufera scoppiata qualche settimana fa tra Sgarbi e il sindaco di Morazzone, Matteo Bianchi, fosse ormai un pallido ricordo e invece è bastato poco per far scattare il secondo round. Una nuova puntata della saga “Sgarbi contro Lega”.
Questa volta a innescarla è stato il vicesindaco di Buguggiate, Alessandro Vedani, con una lettera infuocata rivolta al popolare sindaco di Salemi, parlando di «epilogo di una farsa». «Le recenti dimissioni dello showman Sgarbi dalla carica di sindaco di Salemi in provincia di Trapani sono passate sotto silenzio.

Lo stesso non accadde quando l’agitato critico d’arte inveì a squarciagola e in diretta nazionale contro il sindaco di Morazzone, Matteo Bianchi. Matteo Bianchi è stato brutalmente inserito nel tritacarne mediatico, ricevendo offese dirette alla sua persona, all’amministrazione cui fa capo e a tutti i morazzonesi».
«Fare il sindaco – aggiunge – significa trovarsi in prima linea tutti i giorni, travolti da regole assurde che non si condividono, ma si è comunque tenuti ad applicare. Si deve mandare avanti la baracca senza quattrini. Lo si fa in silenzio, magari tra mille critiche e coltellate, sacrificando tempo agli affetti e agli amici; ma si va avanti». Per questo, secondo Vedani la differenza tra il sindaco Bianchi e Sgarbi è che «il primo governa assumendosi responsabilità, mentre il secondo blatera e quando c’è il minimo problema gestionale sceglie di rassegnare le dimissioni per preferire un comodo salotto televisivo da cui impartire lezioni e scagliare improperi». E non è tutto: «Sarò di parte – conclude Vedani – sarò all’antica, ma francamente per Sgarbi, nel ruolo di sindaco, nutro una viscerale antipatia e all’illuminato intellettuale distintamente dico: va a ciapà i ratt». Non si è fatta attendere la replica ironica di Sgarbi: «All’ex sindaco di Buguggiate – dice – raccomando di non dire baggianate. Può accompagnarmi a “ciapà i ratt”, come elegantemente dice, proprio a Salemi, dove c’è bisogno di lui, come di tutti gli italiani che amino l’Italia e non esprimano razzismo. Le mie dimissioni, che hanno avuto un ampio risalto mediatico, purtroppo per lui, sono già rientrate, perché io non ho ancora intenzioni di rinunciare ad un progetto di cui tutto il mondo conosce lo slancio, ma che non dipende dal sindaco riuscire a compiere, perché, come dovrebbe sapere l’ex primo cittadino di “Baggianate”, il sindaco ha il massimo della visibilità e il minimo dei poteri. Tutto il mondo ha parlato delle idee che io e Toscani abbiamo legato a Salemi. Nessuno parla di Buguggiate e Morazzone per la debolezza di pensiero dei suoi sindaci».

b.melazzini

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