Policart dove la rivoluzione arriva dalla qualità. E si punta tutto sui giovani, sulla ricerca, nella rete di vendita. Qualità nel mantenere e dare occupazione: «L’età media dei dipendenti della Policart è di circa 27 anni. La maggior parte degli operai ha meno di 25 anni , quattro collaboratori assunti da contratti di mobilità, operai con anzianità aziendale e vasta esperienza e due apprendisti professionalizzanti che a giugno saranno assunti a tempo indeterminato. Negli ultimi tre anni abbiamo assunto cinque collaboratori.
È a tutti garantiamo una formazione completa». L’azienda poggia sul tridente d’attacco composto da Gianmarco Ottolina, Dario Tassi e Alessandro Torresi. Si parte da un passaggio generazionale: Dario Tassi e Alessandro Torresi arrivavano da un’esperienza imprenditoriale di famiglia: 40 anni fa, i loro rispettivi genitori fondarono un azienda nel settore della produzione di ricambi per l’industria del cartone ondulato e assistenza tecnica; aprirono anche una filiale in Spagna che nel tempo ha camminato con le sue gambe sino a trasformarsi in un competitor della Policart. Nel 1996 l’avventura dei genitori finisce, e così nel 1998 Dario e Alessandro decidono di abbandonare le prime esperienze lavorative successive agli studi. Unendo il know-how dei genitori alle loro nuove idee, danno il via ad una società, soprattutto commerciale, di prodotti per le macchine di produzione e trasformazione del cartone.Dal 2007 ad oggi Policart si è imposta sul mercato. Come? «Capacità di mettersi in gioco e di cambiare, costanza qualitativa, identificazione del prodotto: in un capannone di 200 mq. a Castelseprio, Dario e Alessandro mettono mano al loro futuro su di una macchina per lo stampaggio di poliuretano, “assemblata con il fil di ferro” – spiega Ottolina – Risultati pochi: o si chiudeva o si reagiva, ma soli non si poteva continuare. Nel 2004, con lungimiranza, i due titolari coinvolgono l’ingegnere Gianmarco Ottina in una collaborazione facendo leva sulla sua esperienza di progettista, commerciale e di direttore in grado di tenere sotto controllo la strategia aziendale, l’analisi economica, la distribuzione. In quegli anni 2000 la società è ancora commerciale, ma in mente si aveva altro: potevamo permetterci il salto di qualità?». E il salto di qualità arriva eccome. «I clienti ci chiedevano di abbassare i prezzi, mentre i fornitori li volevano alzare: in questa morsa non c’era spazio per crescere come azienda commerciale. Ci siamo chiesti se saremmo mai stati in grado di produrre per nostro conto con una qualità uguale – se non superiore – ai migliori produttori del settore – raccontano i titolari – Nel 2006 cambiamo sede e quadruplichiamo l’area a disposizione. Nel 2008 ordiniamo la prima nuova macchina di produzione concentrandoci sul processo produttivo, e nel mese di dicembre otteniamo le prime soddisfazioni sul fronte qualità. Nel 2009 abbandoniamo il colore verde dei vecchi prodotti legati all’impresa di famiglia di Tassi e Torresi per lanciare sul mercato il “rosso”. La scelta del colore non è casuale: appartiene alla bandiera italiana e rappresenta quella passione che dedichiamo quotidianamente a questa nostra attività. Così, invitiamo i clienti ad aderire alla nostra rivoluzione “rossa” e a condividere il nostro slogan: «Join the Red Revolution». Il mercato inizia ad identificarci con ciò che facciamo: nasce la Policart, produttrice di ricambi di qualità in poliuretano compatto “a cellula chiusa”». È un prodotto di nicchia che funziona. È realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano. Oggi Policart punta all’export ed è eccellenza su mercati nazionali, europei ed extraeuropei. Più che un salto di qualità un vero fiore all’occhiello per il nostro territorio.
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