Pompei, 7 nov. (Apcom) – Negli Scavi archeologici di Pompei potrebbero verificarsi altri crolli, principalmente nelle zone non restaurate. E’ il grido d’allarme lanciato dal ministro per i Beni e le Attività culturali, Sandro Bondi, al termine di un sopralluogo effettuato con i tecnici della Soprintendenza sulle rovine della ‘Schola Armaturarum’, crollata all’alba di ieri nella città sepolta dal Vesuvio nel 79 d.C..
“Provo un sentimento di angoscia perché questi crolli, come mi è stato spiegato dai nostri tecnici, potrebbero riguardare anche altre zone archeologiche, soprattutto nella parte che si affaccia nelle aree ancora scoperte e non restaurate – ha detto a Pompei parlando con i giornalisti – C’è un grande lavoro da fare, ne riferirò al presidente del Consiglio, al Parlamento e al capo dello Stato”.
Bondi ha, però, evidenziato che non esiste solo una carenza di fondi, ma anche una mancanza di capacità di gestione. “Credo che il problema non sia solo di risorse finanziarie perché, in questi anni, Pompei ha usufruito di incassi abbastanza significativi che ammontano a circa 20-25 milioni di euro l’anno. Il problema – ha aggiunto il ministro – non è solo di risorse economiche, ma c’è bisogno di spendere meglio i fondi e di affiancare ai sovrintendenti, che svolgono il loro ruolo di tutela del patrimonio, nuove figure professionali”, ha concluso.
Psc
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