Pompei, 7 nov. (TMNews) – Parola d’ordine è “non far calare l’attenzione su Pompei” anche se, soprattutto negli ultimi mesi, si è “favoleggiato” su false notizie di crolli. Il ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan, è molto soddisfatto dei fondi destinati dall’Ue al sito archeologico più famoso al mondo, ma chiede che non si faccia “molto rumore” su cedimenti di poca importanza, magari “un muro insignificante”. Per questo motivo, in visita agli Scavi con il ministro per i Rapporti con le Regioni,
Raffaele Fitto e il commissario Ue Johannes Hahn, Galan decide di cambiare l’itinerario del sopralluogo previsto dalla Soprintendenza per andare a ‘ispezionare’ i luoghi in cui si sono verificati dei problemi negli ultimi mesi.
“Qualche asino in circolazione – ha detto ai giornalisti – ha chiesto le mie dimissioni da ministro e la fucilazione della sovrintendente per un muretto del 1943. Nonostante questo è giusto fare rumore perché, in questo caso – ha spiegato riferendosi a un piccolo cedimento di un muro di contenimento – sono crollati muretti di opera incerta poco significativi, ma questo non deve fare allentare la tensione”.
Il problema di Pompei, per il ministro, “non è ottenere risorse” per risolvere un problema “significativo ed eclatante”, ma “avere costantemente una manutenzione programmata, ogni per giorno”. “Se venissi qui per la prima volta – ha proseguito – resterei stupefatto dalla bellezza e dall’immensità del sito, una città grande quanto Latina o Rovigo, ma fatta quasi 2mila anni fa ed estesa per oltre 60 ettari fuori e altri 20 ancora sepolti che un giorno si potrebbero persino scavare”. Una meraviglia unica al mondo, ma fragile e il cui “nemico” principale è “l’infiltrazione delle acque”. “Il problema vero di Pompei – ha argomentato il ministro – è il drenaggio delle acque ed è su questo punto che bisogna agire con una costante e programmata manutenzione”. E proprio per la manutenzione saranno investiti i 105 milioni di euro stanziati dall’Unione europea: non solo per una road map e un cronoprogramma, ma anche per “conoscere prima e poi intervenire con una manutenzione programmata”. I fondi sono “una straordinaria opportunità per rilanciare il sito perché sappiamo cosa dobbiamo fare” e su cui è “bene” che ci siano verifiche da parte dell’Ue.
Psc
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