LAVENA PONTE TRESA Giornata nera ieri a Lavena Ponte Tresa, per l’acqua, con la bandiera nera di Legambiente e il blocco, seppur parziale, della rete idrica che hanno ridonato la festa per la nuova fontana pubblica per l’erogazione idrica a disposizione dei cittadini. La crisi, esplosa con la rottura di un pompa della rete che ha lasciato a secco fin dalla notte quasi metà paese, è culminata infatti in una dura presa di posizione del capogruppo di “Noi
con voi”, Donata Grazia Mina. «Oggi presenterò una denuncia ai carabinieri – conferma – perché questi inconvenienti, oltre a evidenziare l’assenza di investimenti sufficienti a coprire i problemi della rete idrica, trascinano con loro anche problemi di salute pubbliche. Ogni qual volta si verifica una rottura e uno stop, infatti, l’acqua scende dai rubinetti con colorazioni marroni. Senza che l’amministrazione emetta tempestivamente ordinanze di non potabilità. In alcuni casi non è nemmeno stata emanata e ieri è stata diffusa solo dopo le 12.30». Critici, sulla gestione idrica, anche Massimo Mastromarino e Valentina Boniotto, di “Fai vincere il paese”. «Questa sera – spiegano – si discuterà la nostra interrogazione in consiglio comunale. Perché la questione è semplice: sono settimane che i problemi all’acquedotto si susseguono in maniera cronica. Il mese scorso è accaduto alle vie Campagna e Crocetta, questa volta a tutta la parte alta di Ponte Tresa. È evidente che esiste un problema di gestione della rete idrica. Ma proprio per la gestione di questo comparto, nel bilancio triennale relativo alle opere pubbliche, figurano solo 100mila euro. Cifra irrisoria per risolvere i problemi che stanno affliggendo il paese. Anche perché siamo costretti a scontare un peccato orginale non da poco: il mutuo che si aggira complessivamente intorno ai 3 milioni di euro per il nuovo polo scolastico. È evidente che, in un periodo di ristrettezze finanziarie degli enti locali, queste sono scelte che si pagano».
Non nasconde le difficoltà il sindaco, Pietro Roncoroni, che però assicura «che la reazione è stata rapida». «Siamo nel periodo dell’anno che solitamente è il più critico per l’erogazione, al punto che – chiarisce – ho emanato un’ordinanza per limitare i consumi, vietando l’uso non strettamente domestico. La notte scorsa, poi, si è bruciata una pompa del sistema dell’acquedotto necessaria per servire le zone più alte. I tecnici sono intervenuti subito e i lavoro sono in corso tanto che già ieri a mezzogiorno gran parte dei problemi sono stati risolti. Visto il problema, inoltre, ho emesso d’urgenza un’ordinanza non potabilità, per la durata dei lavori, dell’acqua. Provvedimento che resterà in vigore fino alla completa risoluzione della crisi».
b.melazzini
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