Sotto il sole di ottobre e con il pratone intriso di umidità notturna, Pontida ha accolto ancora una volta il popolo della Lega per il suo storico raduno. Il borgo della Bergamasca ha ospitato la 36esima edizione della manifestazione, iniziata con il tradizionale omaggio ai volontari scomparsi del partito. Quest’anno, il raduno ha visto una folta partecipazione di ospiti stranieri, con delegazioni di partiti europei invitate dal segretario Matteo Salvini.
In camicia bianca e con lo sguardo rivolto alle foto dei militanti morti, Salvini ha dato il via all’evento, seguito dagli interventi di figure centrali della Lega come Luca Toccalini e Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione. Ma l’attenzione si è concentrata sulla presenza di leader internazionali come il premier ungherese Viktor Orban e il videomessaggio di Marine Le Pen.
Orban ha tenuto un discorso molto applaudito, sottolineando la lotta contro l’immigrazione irregolare e la necessità di una forte sovranità nazionale. “Se Bruxelles vuole i migranti, glieli porteremo”, ha dichiarato tra gli applausi. Sul palco si sono alternati anche altri esponenti di spicco dei partiti europei, come José Antonio Fuster di Vox e Marlene Svazek dell’Fpo austriaco, ribadendo il bisogno di un’Europa forte, coesa e in grado di proteggere i propri confini.
Tra le bandiere che sventolavano nel pratone, spiccavano quelle venete del Leone di San Marco, assieme a striscioni di sostegno a Salvini, come quello dei leghisti lombardi: “Ha difeso i confini. Crema e Cremona uniti per Salvini”. Il raduno si è concluso con il discorso del segretario della Lega, che ha ribadito la determinazione del partito a proseguire le sue battaglie, in particolare sull’autonomia differenziata e la difesa dei confini italiani. “L’estremismo islamico è il vero cancro della Terra nel 2024”, ha affermato Salvini, tra gli applausi della folla e il sostegno caloroso degli alleati internazionali.