Porto Ceresio Un sottovaso di plastica come cappio. Così è costretto a vivere da due mesi un cigno nelle acque del porticciolo di Porto Ceresio, con conseguenti difficoltà a respirare e a trovare cibo. Tutta colpa di un incidente trasformatosi in una storia di ordinaria burocrazia e disinteresse, visto che nessuno si è finora preso la briga di soccorrere il cigno e liberarlo del collare di plastica. A denunciarlo è Marina pampana, una cittadina che si è
presa a cuore le sorti dell’animale, accudendolo e portandogli ogni giorno da mangiare. "Ho chiamato prima l’Enpa di Porto Ceresio e mi hanno consigliato di rivolgermi alla Lipu di Gallarate, cosa che ho fatto. Il responsabile, Costante Cavallaro, ha avvertito subito l’ufficio caccia e pesca dell’amministrazione provinciale, ma a quanto pare nessuno gli ha dato retta" dice. Intanto il cigno continua a trascinarsi a pochi metri dalla riva, dimostrando ogni giorno di più la propria sofferenza.
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