Poste, primo contatto Ma solo per Brebbia

Quello che doveva essere un incontro tra i sindaci ed un dirigente di Poste Italiane in arrivo da Milano si è rivelato a sorpresa, soltanto un incontro a due tra il primo cittadino di Brebbia Domenico Gioia e la responsabile della distribuzione per la provincia di Varese dell’azienda. «La dirigente ci ha comunicato che non aveva il mandato dalla sua azienda per poter interloquire con gli altri sindaci ma solo per affrontare il problema che ha riguardato Brebbia» spiega Gioia.

Ovviamente, gli altri sindaci che stanno portando avanti la protesta unitaria non hanno preso bene l’esclusione. Il primo cittadino di Brebbia si sforza di vedere il bicchiere mezzo pieno. «Siamo riusciti se non altro ad avere di fronte un interlocutore in carne ed ossa – sottolinea Gioia – a cui ho chiesto di farsi interprete presso Poste Italiane perché ci sia davvero un incontro con i sindaci della provincia di Varese nel loro complesso». Il problema che ha generato i gravi disservizi postali a Brebbia è stato quello dell’infortunio del portalettere; non essendo stato sostituito, la posta da consegnare si è accumulata per settimane e solo adesso la situazione sta tornando lentamente alla normalità. «Il problema riguarda tutto il sistema della provincia di Varese per questo anche questa mattina ho manifestato la necessità di organizzare un incontro tra i sindaci e la dirigenza di Poste Italiane perché vogliamo sapere le intenzioni dell’azienda per l’organizzazione del servizio sul nostro territorio, anche in vista della privatizzazione» dichiara il sindaco di Brebbia, regista e capofila della protesta. La raccolta firme intanto prosegue nei Comuni aderenti; per firmare basta recarsi in municipio muniti di carta d’identità.

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