Quando le cose vanno bene, il rischio più grande è di illudersi che tutto sia destinato a continuare immutabilmente così. «Ma se fai lo sbruffone a questa maniera poi tante volte la paghi» dice Cecco Vescovi, che sa bene come nello sport nulla arrivi per grazia ricevuta. «Per questo noi dobbiamo innanzitutto continuare a mettere fieno in cascina, perché è fisiologico che possano poi arrivare momenti di maggiore difficoltà e bisogna essere previdenti e preparati». Difficile paragonare i marcantoni del basket a tante formichine operose,
ma questo vuole essere il senso della filosofia – sacrosanta peraltro – del general manager biancorosso.
Non semplicissimo però adempiere al compito quando l’avversario si chiama Grissin Bon Reggio Emilia, squadra dagli obiettivi sicuramente ambiziosi, in arrivo domani sera al PalaWhirlpool per l’anticipo della terza giornata di campionato (in streaming su Gazzetta.it alle 20.30). «Attrezzati, completi, talentuosi»: tre aggettivi che danno una definizione secca e temibile del gruppo di coach Menetti. È anche vero però che l’aggravante infortuni è un qualcosa che può condizionare chiunque, «perché è chiaro che un giocatore della qualità di Drake Diener (fermo due mesi per una lesione al bicipite femorale, ndr) non puoi permetterti di regalarlo nessuno» ammette Cecco.
E mentre gli emiliani corrono ai ripari, inserendo già da domani sera il cavallo di ritorno Donell Taylor, Varese aspetta ancora di scoprire fino in fondo – sempre in tema di guardie – il vero Andy Rautins. «Finora ha potuto mostrare non più del 60% delle sue potenzialità, per via del tempo che gli è necessario per recuperare completamente, dal punto di vista agonistico, dall’infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per tanti mesi – analizza Vescovi – Però già nel finale di gara, a Pesaro, Andy ha tirato fuori un paio di tiri che hanno letteralmente spezzato le gambe agli avversari e credo che proprio questa sia una delle sue caratteristiche principali». Roba, insomma, che fa parecchio male a chi è costretto a subire. «E dobbiamo ancora imparare a conoscerlo meglio per sfruttare ancora di più le situazioni a lui più favorevoli».
Intanto, la Openjobmetis si gode i 26 punti di media di Diawara e le prestazioni di un Kangur tornato ai livelli dello scudetto senese. «E anche se è giusto essere sempre cauti nelle valutazioni, mi pare che questi due giocatori ci stiano dando ragione rispetto alle scelte fatte in estate: stanno dimostrando di poter giocare insieme e di saper mettere in grande difficoltà gli avversari». L’attacco, dunque, funziona. In difesa, si potrebbe far meglio. «Ma nel derby ci siamo confrontati col grande talento offensivo di Cantù e a Pesaro abbiamo giocato praticamente senza due lunghi, con Callahan ko e Daniel a mezzo servizio». Dalla solidità difensiva nascono combinazioni d’attacco efficaci: la strada per fare ancora meglio passa inevitabilmente di lì.
Capacità di soffrire e alla fine vincere anche a ranghi ridotti: all’Adriatic Arena si è visto proprio questo. Ma anche di più: gli applausi al Poz da parte del pubblico di casa, per esempio. Celebrazioni che fanno bene all’immagine del basket. «La gente vuole facce nuove e personaggi veri: Gianmarco è esattamente questo». Peccato allora che allo spazio in tv dedicato alla pallacanestro non si sia ancora aggiunto il tassello del lunedì, sul quale la Rai sembra intenzionata a mettere le mani. «Il presidente di Lega, Marino, sta facendo il massimo per trovare la soluzione migliore possibile» conclude Cecco Vescovi.