«Il cerchio si sta stringendo: io spero di poter arrivare presto alle firme di uno o due giocatori che daranno davvero un contributo importante alla squadra che sta nascendo». L’entusiasmo coinvolgente di Gianmarco Pozzecco traspare dalle sue parole anche in questi giorni di frenetica attesa di nuovi annunci, con il popolo varesino desideroso più che mai di conoscere quale sarà il nome del partner commerciale che apporrà il proprio marchio sulle divise biancorosse e quali saranno i nuovi protagonisti da ammirare nella lunga stagione che scatterà domenica 12 ottobre, al PalaWhirlpool, contro Cantù.
L’avventura, in realtà, inizierà molto prima, col raduno del 28 agosto. «Ma io reputo molto importante anche questo periodo estivo di costruzione della squadra» sottolinea il Poz. «Io porto il mio contributo, collaborando con persone di massima competenza e professionalità come Vescovi e Giofré: la Pallacanestro Varese è un bene di tutti, per cui i consigli di tutti, o anche le critiche, sono sempre utili in questo percorso».
Percorso che presto vivrà nuove ed importanti tappe. «Intanto posso dire che i tre elementi che abbiamo già ufficializzato rispecchiano in maniera totale il modello di giocatore che io desidero. Capisco perfettamente l’impazienza dei nostri tifosi, ma io sono convinto che la fiducia riposta in noi sarà ripagata: da parte nostra, in questo senso, l’impegno è totale». Daniel, Robinson e Callahan ci sono già. Il Poz li attende e intanto inizia già a confrontarsi con loro,
seppur a distanza. «Con Craig ci sentiamo da sempre: fra noi c’è un rapporto già consolidato, tant’è che gli ho inviato persino le foto degli appartamenti che la società ha a disposizione» racconta il Poz. «Con Ed e Dawan intendo farmi vivo proprio in queste ore: credo sia giusto in queste settimane estive lasciarli tranquilli e liberi di distrarsi, ma ritengo sia anche arrivato il momento di avviare il dialogo, per capire se hanno magari qualche richiesta o necessità che è possibile soddisfare subito».
Cominciare poi davvero a fare sul serio, sul campo, sarà l’emozione più grande. «Sono talmente preso nel lavoro che stiamo facendo che non ho ancora ragionato su quale potrà effettivamente essere per me il momento più forte, dal punto di vista emotivo, ma è chiaro che con ogni probabilità sarà proprio il debutto, il primo ingresso al PalaWhirlpool da allenatore, a farmi battere il cuore a mille. E poi ovviamente le tante sfide importanti che affronteremo, il ritrovare da avversario diretto un amico come Charlie Recalcati, e ancora il regalo che mi ha fatto in anticipo Babbo Natale, consentendomi di ritrovare in Serie A e poter sfidare, proprio il 29 dicembre, Capo d’Orlando».
L’affetto col quale Varese lo ha accolto e lo accompagnerà, intanto, sarà lo stesso di quel grande trionfo vissuto 15 anni fa. «E tornando qui dopo alcuni anni ho trovato una città migliore, più bella, e io spero davvero di poter fare qualcosa anche in questo senso, in piazza Repubblica per esempio, dove mi piacerebbe creare uno spazio dedicato al basket, per suscitare partecipazione e coinvolgimento». E il Poz, senza ombra di dubbio, è uno che le emozioni le sa scatenare davvero. «Sento una grande responsabilità addosso, ma so anche di avere intorno una struttura davvero all’avanguardia, e sono clamorosamente ottimista. E se poi arrivassero davvero quei due giocatori che vogliamo…».
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