Preso il pirata della strada E’ un’anziana di Induno

COCQUIO TREVISAGO E’ una donna di 76 anni, R.M. le sue iniziali, residente ad Induno Olona il pirata della strada che lo scorso 1° dicembre ha investito ed ucciso il cocquiese Emo Businaro sulla statale 394 all’altezza del centro commerciale di Cocquio Trevisago. L’anziana che vive da sola avrebbe subito ammesso le proprie responsabilità. «Ci ha confermato di essere consapevole di avere investito un pedone ma ignara delle gravi conseguenze riportate dalla persona investita» affermano Ettore Bezzolato e Manuel Cinquarla,

rispettivamente comandante e vice della polizia locale del Medio Verbano, che hanno condotto le indagini, coordinate dal pubblico ministero Agostino Abate.
L’anziana, che non ha marito né figli, è stata denunciata a piede libero per tre gravi reati: omicidio colposo, omissione di soccorso e fuga in caso di incidente stradale con danni alle persone. La sua posizione ora è al vaglio del magistrato. Oltre ad un’indagine complessa che ha coinvolto diverse polizie locali della provincia, decisivo è stato anche il comportamento del carrozziere a cui la donna si è rivolta lo scorso 16 dicembre per sostituire il fanale anteriore destro danneggiato nell’incidente. I titolari della carrozzeria di Induno Olona, cui la donna si era rivolta, non convinti dal racconto della signora hanno conservato il pezzo sostituito poi il 23 dicembre. «La comparazione dei frammenti rinvenuti sul luogo dell’incidente con il fanale riparato combaciavano perfettamente» riferisce Cinquarla. Gli agenti si sono avvalsi anche delle immagini delle telecamere della videosorveglianza che avevano ripreso una parte della targa e dei tabulati telefonici. Un lavoro di ricerca certosino partito proprio dalle prime immagini raccolte dalle telecamere, dai frammenti di auto rilevati sulla strada e dal racconto di due testimoni oculari. «Siamo riusciti a risalire subito al modello dell’auto – prosegue Cinquarla – una Hyundai modello i10 base color argento». Dopo aver controllato tutte le auto corrispondenti, circa 200, immatricolate in provincia, si è passati alle circa 150 immatricolate fuori provincia ma da residenti nel Varesotto. «Il lavoro congiunto tra polizie locali, la collaborazione con Hyundai Italia e con circa 400 carrozzieri che ci avvertivano sugli ordini di pezzi di ricambio, ci ha consentito di stringere il cerchio e a risolvere il caso in poco tempo» conclude Bezzolato.

b.melazzini

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