Presunte tangenti a Penati Michele Molina esce dall’indagine

TRADATE Archiviazione. Finisce così la vicenda che aveva visto chiamato in causa l’ingegnere venegonese Michele Molina in uno dei filoni dell’inchiesta avviata dalla procura di Monza sul presunto giro di tangenti che qualche mese fa aveva travolto Filippo Penati, all’epoca esponente di punta del Pd lombardo.
Molina, che è amministratore delegato di un grande gruppo immobiliare specializzato nella realizzazione di insediamenti commerciali, era sospettato di aver avuto un ruolo nel sistema di tangenti che si presume arrivassero a Penati.

A fare il suo nome ai pm Walter Mapelli e Franca Macchia era stato Pietro Di Caterina, principale accusatore di Filippo Penati, che aveva parlato di «rapporti economici opachi e anomali» e aveva anche riferito di «passaggi di soldi» tra i due, in relazione alla costruzione dell’Idroscalo Center, un gigantesco complesso da 160 mila metri quadri e 1,25 miliardi di euro, mai realizzato.
Lo scorso mese di marzo il pm Mapelli aveva chiesto al Gip di chiudere la posizione dell’ingegner Molina «non sussistendo estremi per individuare ipotesi di reato». Ci sono voluti diversi mesi, alla fine l’attesa è stata premiata e la richiesta è stata accolta.
«Sono molto sollevato – ha commentato lo stesso Molina – ringrazio i miei familiari e i miei collaboratori per essere sempre stati al mio fianco e per non aver mai avuto dubbi sul mio comportamento». Con la notizia dell’archiviazione Molina oggi si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa, biasimando tutti quelli che nei mesi più difficili dell’indagine hanno cercato di attaccarlo, anche sul piano professionale, dimenticandosi che un avviso di garanzia non è una condanna: «Ho visto persone che mi hanno evitato per strada – ha raccontato – e questo mi ha offeso».
Michele Molina, nell’annunciare di tornare alla vita imprenditoriale, ha riferito di aver dato mandato allo studio legale Negri di Tradate, che lo ha assistito durante i lunghi mesi dell’indagine, affinché intenti causa per diffamazione nei confronti di un giornale e di un giornalista, primo estensore di quella «condanna mediatica» che si è poi rivelata infondata.
Alessandro Madron

f.artina

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