Nei giorni scorsi, i Guardiaparco del Parco del Ticino hanno confermato la presenza della prima cucciolata di lupi all’interno del territorio dell’Area Protetta, un evento che rappresenta un traguardo significativo per il parco, che celebra il suo cinquantesimo anniversario. L’annuncio è stato dato durante un convegno dedicato alla vigilanza nelle aree protette, svoltosi al Centro Parco La Fagiana di Magenta.
Il monitoraggio del lupo, condotto in collaborazione con le Università di Milano-Bicocca e Pavia, ha confermato per la prima volta la riproduzione della specie nella zona. Sebbene sia ancora presto per parlare di una popolazione stabile, la presenza di prede selvatiche e un ambiente boschivo ben conservato hanno favorito il ritorno del lupo nel territorio. Il Parco del Ticino, infatti, rappresenta un corridoio ecologico tra Appennini e Alpi, offrendo una varietà di prede come cinghiali, caprioli e nutrie.
Questo equilibrio naturale aiuta a mantenere sotto controllo la popolazione di diverse specie selvatiche, riducendo anche l’impatto sui capi di bestiame, che tende a verificarsi solo quando le prede selvatiche scarseggiano. L’abbondanza di ungulati e la breve presenza di ovini transumanti nel parco, a differenza di altre aree italiane, favorisce la coesistenza tra uomo e lupo.
La nascita di una cucciolata di lupi nel Parco del Ticino si inserisce nel più ampio contesto di ripresa della specie in Italia, dopo decenni di interventi per la conservazione. Il lupo, quasi estinto negli anni ’70, sta ora tornando grazie a questi sforzi. Anche nel Parco Pineta, tra le province di Varese e Como, è stata segnalata la presenza stabile di un esemplare. L’educazione e la sensibilizzazione della popolazione restano fondamentali per garantire una convivenza pacifica e sostenibile con questo predatore essenziale per l’equilibrio naturale.