Tasi, inizia l’assalto ai Caf: «Come facciamo a pagare la prima rata?». Ma agli sportelli l’unica risposta possibile è di «avere pazienza». Intanto il Governo vara la proroga: nei Comuni dove non verrà approvata l’aliquota entro il mese di maggio, i contribuenti potranno pagare la prima rata a settembre.
Una decisione che ferma solo in parte il caos Tasi, a pochi giorni dalla scadenza del termine ultimo concesso ai Comuni (venerdì 23 maggio) per deliberare le aliquote del nuovo tributo sui servizi indivisibili che insieme all’Imu e alla Tari va a comporre l’Imposta Unica Comunale.
Notizie, conferme e smentite
Perché a meno di un mese, il 16 giugno, dalla scadenza della prima rata, la confusione regna sovrana. «La gente comincia ad arrivare agli sportelli, perché sente la notizia della scadenza e si preoccupa di capire come e quanto dovrà pagare – fa sapere , responsabile dei Caf della Cgil in provincia di Varese – in questo momento siamo bloccati, perché non sappiamo cosa fare in attesa che i Comuni stabiliscano le aliquote.»
«Anche gli stessi Comuni ci chiamano per chiedere di convenzionarsi, ma non possiamo fare altro che aspettare». Al Caaf della Cisl sono già tempestati di richieste: «Stanno arrivando tante telefonate in questi giorni, segno che il problema è sentito – ammette l’operatrice allo sportello di via Bernardino Luino – ma noi ancora non sappiamo nulla su come comportarci».
Così l’unica scelta è quella di chiedere ai contribuenti di avere pazienza e ripassare più avanti, sperando di non trovarsi nelle situazioni già vissute nei mesi scorsi con il pasticcio della mini-Imu.
«In queste condizioni, è impensabile che la Tasi possa essere gestita in modo accettabile da qui alla metà di giugno» dichiara il presidente regionale del Caaf Cisl
. «Non avendo ancora indicazioni precise, a chi si rivolge ai nostri sportelli, non possiamo far altro che chiedere di aspettare» confermano al servizio di assistenza fiscale delle Acli di via Speri della Chiesa.
Ecco che la proroga parziale, giunta al termine di fitte giornate di trattative tra Governo, Anci e responsabili nazionali dei Caf, forse darà qualche certezza in più a quella che Beretti, del Caf Cgil, definisce «una brutta situazione», che è il frutto di «un’oscenità fatta passare per “salvare” il decreto salva-Roma».
Basterà la proroga a fermare la confusione? «Una delle poche certezze, che la Tasi sugli immobili diversi dalla prima casa si sarebbe pagata a metà giugno con le aliquote standard al 50%, ora non è più così certa» fa notare Beretti, che rilancia ai sindaci l’appello a «prevedere un periodo per il pagamento oltre la scadenza senza sanzioni», così da evitare ingorghi agli sportelli.
E se il presidente di Anci Lombardia , che a Varese sta rispettando le scadenze, ricordava che «i Comuni hanno bisogno di certezze e non è serio continuare a cambiare i termini di pagamento della Tasi», per il suo presidente«la soluzione» intrapresa dal Governo «garantisce certezza sia per i Comuni sia per i contribuenti».
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