La Casa della Nutrice, un pilastro cruciale nella rete antiviolenza, ha annunciato il suo primo bilancio positivo dopo sei mesi di attività, gestendo con successo ben 79 casi. Il Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, elogia il servizio, annunciando piani ambiziosi per il futuro.
Questa struttura riveste un ruolo fondamentale, fungendo da connessione vitale tra il settore sanitario e quello sociale. Offre alle donne vittime di violenza un sostegno completo, che va oltre la cura medica tradizionale, abbracciando accoglienza, ascolto, supporto psicologico, consulenza legale e, se necessario, protezione e rifugio. Questo ampio spettro di assistenza è reso possibile grazie al Centro Antiviolenza della Fondazione Felicita Morandi.
La forza della Casa della Nutrice deriva non solo dagli accordi formali ma anche dall’operatività quotidiana che coinvolge istituzioni chiave nel contrasto alla violenza sulle donne. Un protocollo operativo solido coinvolge la Prefettura di Varese, la Procura della Repubblica, la Questura, il Comune, l’ASST Sette Laghi, l’Ordine degli Avvocati, l’Università degli Studi dell’Insubria e l’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese.
Il Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, evidenzia che l’attuale assetto della Casa della Nutrice è solo l’inizio di progetti più ambiziosi. Per il 2024, si propone di potenziare la sinergia tra i servizi e gli operatori coinvolti, rendendo più efficiente la pratica operativa e sperimentando nuovi approcci per la messa in protezione delle donne vittime di violenza.
Il Commissario straordinario di ASST Sette Laghi, Giuseppe Micale, sottolinea l’integrazione perfetta della Casa della Nutrice nel Polo Territoriale. Questa iniziativa, considerata uno “spoke” delle Case di Comunità, si propone di mettere maggiormente a sistema i percorsi esistenti per affrontare le fragilità di genere.
Nel dettaglio, la Casa della Nutrice offre un’accoglienza adeguata alle donne vittime di violenza, modulata sulle loro esigenze. Un’équipe multidisciplinare garantisce consulenza in situazioni emergenziali, collaborando attivamente con operatori sanitari, Servizi Sociali Comunali e Forze dell’Ordine.
I dati rilasciati dal giugno al dicembre rivelano che la Casa della Nutrice ha gestito con successo 79 situazioni. Il 29% dei casi è stato gestito attraverso accessi spontanei, il 37% tramite segnalazioni dalle strutture sanitarie, mentre il rimanente terzo è suddiviso tra accessi telefonici (27%), segnalazioni dal Centro Psico Sociale (4%) e istanze delle Forze dell’Ordine (3%).
I numeri evidenziano la trasversalità della violenza di genere, coinvolgendo donne di tutte le età e nazionalità. La Casa della Nutrice si conferma così un baluardo efficace nella lotta contro questo fenomeno diffuso e spesso silenzioso.