Sul piattone di Rantier può fare poco o nulla. E in generale non è che venga molto impegnato. Ma nel finale rischia il patatrac per un’incomprensione con Zaro. Cristofoli grazia tutti spedendo a lato
Il guizzante Alessandro gli dà parecchi grattacapi. Il Piso fatica a contenerlo. E all’11’ della ripresa non chiude sull’attaccante rossonero che, indisturbato, può mettere al centro per l’accorrente Rantier: è il gol che decide la partita.
Non commette errori macroscopici, ma qualche sbavatura qua e là può costare cara. Esempio? Il “qui pro quo” con La Gorga che per poco non provoca lo 0-2.
Meno brillante rispetto a Bassano, ma se la cava con esperienza e mestiere, contribuendo a limitare Cristofoli
Deve migliorare in marcatura. Pala, soprattutto nel primo tempo, lo richiama a gran voce ai suoi compiti.
Dà una mano in fase difensiva, ma non si propone praticamente mai. È vero che il piano partita dei biancoblù si ispira a un robusto “primo non prenderle”, ma anche i centrocampisti, come gli attaccanti, devono farsi vedere di più.
Passo indietro rispetto a Bassano. Si limita a svolgere diligentemente il compitino, ma non si fa notare quasi mai (lo stesso, sottolineiamo per dovere di cronaca, va detto di molti suoi compagni).
Sta addosso agli avversari (d’altronde questo gli viene chiesto), ma non è quasi mai propositivo.
Corre a vuoto per un tempo, poi resta negli spogliatoi per lasciare il posto a Filomeno. Non riesce a rendersi utile neanche tatticamente.
Si dirà: non riceve palloni giocabili. Vero, ma anche lui non si fa mai trovare smarcato. Dovrebbe muoversi di più (o almeno: muoversi meglio).
Si vede poco per quasi tutta la partita, poi nel recupero ha per due volte la palla del possibile pareggio: per pochissimo non centra il bersaglio. Se non altro, si è fatto trovare al posto giusto.
Aspettiamo che entri in condizione
Alla fine punge poco anche lui, ma è l’unico che dà la sensazione di poter tirare fuori il coniglio dal cilindro.