Pro Patria in “Quarta categoria”? Sì, quella dei sogni che vincono

La senatrice Bignami e l’idea del gemellaggio con la squadra per disabili

«Sogno una Pro Patria in “Quarta categoria”». Parola della senatrice bustese , che auspica per la prossima stagione la creazione di una squadra “special”, per atleti disabili, anche a Busto.

I playoff di serie D qui non c’entrano: la senatrice del Movimento X domani sarà a Ponte Lambro, la “patria” del presidente della Federcalcio , per le finali del campionato di “Quarta categoria”, il torneo di calcio a 7 per squadre (otto, ciascuna “gemellata” con un club di serie A, tra cui Milan, Inter, Lazio e Fiorentina) composte da ragazzi disabili, con ritardi cognitivi e difficoltà relazionali, che la stessa Bignami ha promosso insieme a , volto televisivo di Sportitalia ma soprattutto presidente di Asd Calcio 21 e allenatrice di una squadra “speciale” al centro Aldini Bariviera di Quarto Oggiaro, che settimana scorsa ha condotto la serata dedicata al docufilm “Crazy for Football” al teatro Sociale a Busto Arsizio.

Dopo il successo della proiezione del documentario sulla storia della nazionale dei pazienti psichiatrici ai mondiali di Osaka, alla quale era presente una nutrita delegazione della Pro Patria con la presidente e il dirigente , la senatrice di Borsano del Movimento X sogna di poter essere “profeta in patria” portando anche allo Speroni di Busto Arsizio il progetto #Iovogliogiocareacalcio della “Quarta categoria”.

«Nella prossima stagione sarebbe bello vedere l’adozione di una squadra “special” anche da parte della Pro Patria» l’auspicio di Bignami, che si unisce alla speranza di tutti i tifosi di vedere il ritorno dei colori biancoblù nell’ex “serie C”.

Anche perché l’esperimento lanciato dall’inizio del 2017 con la Lega di Serie A nel frattempo ha già contagiato 14 club di Lega Pro (tra cui Venezia, Cremonese e Parma), che hanno promosso da marzo il progetto, e dalla prossima stagione anche i club di serie B, a partire dal Novara.

«Nella partita della vita solo se si sta uniti si vince tutti – ricorda la senatrice Bignami – lavorare nello sport riabilita questi ragazzi dal punto di vista sociale, della comunicazione, dell’autostima e della consapevolezza di sé, come chiaramente mostra il film “Crazy for Football”. Ecco perché andremo avanti con convinzione, cercando di aprire altre porte».