Profughi, rimarranno in via dei Mille anche dopo la fine dell’anno. Ma dopo le inchieste di Roma arrivano richieste di chiarimenti. «Serve la massima trasparenza su come vengono gestiti i centri di accoglienza» attacca il leader del movimento civico La Voce della Città.
Non si placa la polemica sulla palazzina dell’ex Cral Enel di via dei Mille che ospita ancora un centinaio di rifugiati in attesa di definizione del loro status, mentre nel confronto convocato dal prefetto di Varese con gli amministratori dei Comuni che ospitano le strutture di accoglienza è emerso che in via dei Mille il ricovero dei profughi proseguirà anche dopo il 31 dicembre, con un nuovo bando per la gestione dell’emergenza che verrà emesso a breve dalla prefettura.
Attualmente, almeno fino a luglio, non ci sarebbero opzioni diverse per i quasi trecento profughi ospitati nelle strutture della provincia di Varese, mentre si esplorerà la possibilità di impiegarli in lavori socialmente utili, come succede già in altre realtà come Bergamo.
Così sulla vicenda interviene a gamba tesa La Voce della Città, invocando che «si faccia chiarezza nella massima trasparenza» sulla presenza dei profughi a Busto Arsizio e sulla gestione dell’improvvisato centro di accoglienza all’ex Cral Enel. «Visto quello che è successo a Roma, scoperchiando una gestione dell’emergenza quantomeno discutibile a tutti i livelli – spiega Porfidio – credo che sia nell’interesse di tutti, cittadini e istituzioni, riferire con la massima trasparenza quali siano le condizioni dell’utilizzo della struttura di Busto Arsizio, dai costi di gestione alla proprietà dello stabile, visto che siamo noi contribuenti a pagare quel “carrozzone”. E poi dovrebbero dirci anche fino a quando sia previsto che quell’edificio che non ha le caratteristiche di una struttura di emergenza, continui ad ospitare i profughi in un numero molto al di sopra delle premesse iniziali. Anche perché a Busto abbiamo degli alberghi vuoti che potrebbero fare al caso ma che non vengono presi in considerazione».
Anche la senatrice bustese del Movimento X (ex Movimento Cinque Stelle) era intervenuta sul tema in riferimento alle inchieste di Roma, sostenendo in un’interrogazione parlamentare che «su una questione così delicata, è indifferibile un chiarimento del governo in sede parlamentare in merito all’affidamento degli appalti e alla gestione dei centri di accoglienza».