– Tutto fermo e bloccato fino al prossimo anno. La data precisa è il 30 marzo 2018, giorno in cui la Soprintendenza alle belle arti esprimerà il parere definitivo riguardo al vincolo da porre sul tratto della ferrovia Saronno-Seregno, ormai dismessa da anni.
Oltre tre mesi e mezzo di attesa dunque, dopo l’arrivo della comunicazione di vincolo del sedime ferroviario per motivi di ordine culturale, che dapprima ha bloccato sul nascere, il mese scorso, i lavori di abbattimento dei due ponticelli in mattoni di via Filippo Reina e via don Monza e poi ha portato alla convocazione di un Consiglio comunale aperto sulla questione e che si è svolto, affollatissimo, mercoledì scorso.
Nel mezzo della discussione c’è il progetto di una greenway che ha già ottenuto il finanziamento di un milione di euro nell’ambito del programma di ciclo metropolitana saronnese che coinvolge altri dieci comuni del circondario.
In tanti – compresi gli oppositori dell’abbattimento che poi di fatto hanno fatto fermare i lavori – sono d’accordo con la realizzazione della pista ciclabile; resta da capire se questa possa essere fatta sull’attuale percorso della vecchia ferrovia, come qualcuno vorrebbe, oppure portando tutto a terra come invece pensa l’amministrazione comunale, che ha anche categoricamente escluso la creazione di una strada (una sorta di “tangenzialina”) che corra a fianco della ciclo pedonale, che era un po’ la preoccupazione di tutti.
La morale? Un progetto da un milione di euro che sarebbe dovuto partire a gennaio del 2018 sicuramente rimandato di tre mesi e, se la Soprintendenza insistesse sul vincolo, definitivamente bloccato per due piccoli vecchi ponti, larghi poco più di tre metri. E un milione di euro che non arriverebbe più.