MACCAGNO Un pirata informatico di Maccagno è stato scovato e denunciato per frode telematica dai carabinieri della stazione di Brivio, in provincia di Lecco. Il cracker – così si chiama in gergo informatico chi si ingegna per eludere blocchi imposti da qualsiasi software al fine di trarne un guadagno – non si è rilevato però all’altezza del proprio ruolo e si è fatto cogliere in fallo dagli uomini dell’Arma. Il truffatore 2.0 è B.D., un cittadino italiano di 44 anni,
già noto alle forze dell’ordine e attualmente nullafacente.
Ecco come sono andati i fatti. Lo scorso mese di dicembre l’uomo era riuscito ad installare a distanza un virus informatico nel computer di un ignaro 35enne di Cernusco Lombardone, sempre in provincia di Lecco, e mediante un programma “troyan” (letteralmente un Cavallo di Troia, come nel mito omerico dell’Iliade) ha carpito informazioni relative al conto corrente del malcapitato, assieme alle preziosissime password necessarie per l’accesso remoto al conto. Una volta violato il computer della vittima ha trasferito a proprio favore circa quattromila euro, prelevandoli dal conto corrente del 35enne, acceso alla filiale di una banca di Brivio, e trasferendoli su un conto corrente postale. Fin qui tutto bene. Gli accertamenti svolti dagli uomini dell’Arma, però, hanno permesso di risalire a B.D., titolare del conto postale. Lo stesso pirata maccagnese è risultato essere già autore di altre frodi simili ai danni di altri conti correnti in altre città italiane, come Catania e Bologna. Anche in occasione degli altri colpi messi a segno dal 44enne, il modus operandi è stato sempre lo stesso. Fino all’ultimo colpo, finito male per l’hacker. Una raccomandazione è d’obbligo: sempre meglio evitare di aprire gli allegati inviati per posta elettronica da parte di mittenti ignoti o sconosciuti.
b.melazzini
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