– È davvero accaduto di tutto ieri mattina nel polo scolastico saronnese. Complice il freddo degli ultimi giorni e il lungo ponte dell’Immacolata, i riscaldamenti di diverse scuole sono andati in tilt, provocando le proteste da parte non solo degli studenti degli istituti, in particolare l’Itc Zappa, ma anche degli anarchici del centro sociale Telos, già in passato autore di diverse “incursioni” in città. Le proteste sono iniziate già lunedì, con le aule gelide della scuola di via Achille Grandi a causa del blocco della caldaia che regola la temperatura della struttura: un problema acuito dal lungo ponte del’8 dicembre; al rientro in classe quasi 400 studenti non sono voluti entrare a scuola proprio per non fare lezione con il giubbotto e la sciarpa addosso. E la cosa si è ripetuta anche nei giorni successivi, nonostante un primo intervento dei tecnici della provincia, sfociando nella grande protesta di ieri mattina.
Uno scenario davvero incredibile quello che si è materializzato ieri mattina davanti all’Itc: frotte di ragazzi che non ne volevano sapere di entrare in classe ma non solo: stavolta erano presenti anche gli anarchici del Telos, che hanno cercato di convincere gli studenti a non entrare in classe. Oltre a inneggiare con slogan, i Telos hanno anche distribuito un volantino dal titolo “Ribellarsi è giusto”, con questo contenuto: «Come non sostenere chi si ribella per ciò
che non va nella propria vita? Da una scuola fredda ad un soffitto che si sgretola per l’incuria sono tutti validi motivi per abbandonare il proprio ruolo di studente obbediente e provare a scoprire altri modi di spendere il proprio tempo e la propria vita». E ancora: «Agire significa anche rivolgere lo sguardo agli altri studenti che stanno al caldo nelle altre scuole. Cercare quindi di costruire una solidarietà nei confronti di chi è al freddo anche da parte di chi sta al caldo. Ma ci sarà sempre qualcuno più al freddo di noi».
E c’è stato anche l’intervento dei carabinieri e di una pattuglia della Polizia locale, che hanno cercato di riportare l’ordine, visto che sono stati accesi dei fumogeni che sono finiti in un cassonetto per la raccolta differenziata, provocando un piccolo focolaio di incendio. Il personale della scuola ha cercato di dissuadere gli studenti dalla protesta convincendoli a entrare, però soltanto una parte di loro ha iniziato le lezioni, abbondantemente dopo le nove. Ma non è finita qui, perché il gruppo degli anarchici si è poi diretto verso le altre scuole superiori di Saronno, distanti pochi metri. In pochi minuti si sono diretti verso l’Ipsia di via Mantegazza e l’Itis di via Carso, cercando di penetrare nel cortile e scandendo gli stessi slogan. Ma in questo caso hanno avuto meno fortuna, anche perché le lezioni erano iniziate da diversi minuti.
In ultimo, ma non certo per importanza, le immagini postate dagli studenti sui social network, in particolare dopo gli episodi avvenuti all’istituto commerciale Zappa: si tratta di filmati e fotografie della protesta degli studenti, che dopo poche ore sono stati “oscurati” da Instagram. Un messaggio inequivocabile quello apparso sugli account di alcuni che hanno postato le immagini e i video: «I post recenti di Icts Zappa sono momentaneamente nascosti perché la comunità ha segnalato contenuti che potrebbero non rispettare le linee guida».