Il giorno successivo al braccio di ferro tra il sindaco di Solbiate Olona Luigi Melis e l’ormai ex coordinatore della Protezione Civile, Roberto Viganò, le tute gialle solbiatesi avevano espresso solidarietà al loro capo.
Lo hanno fatto minacciando le dimissioni di massa che avrebbero, di fatto, lasciato il paese senza il gruppo comunale di Prociv.
A una settimana dal fatto, non hanno cambiato la loro posizione ma «mossi dal profondo senso di responsabilità nei confronti dei cittadini solbiatesi», hanno deliberato che il gruppo «svolgerà esclusivamente l’ attività di Protezione Civile in situazioni di emergenza e attività addestrative così come descritte nel decreto legge regionale».
Nelle attività addestrative, rientrano le esercitazioni interne, provinciali e nazionali.
I volontari, e in particolare il vice-coordinatore , si limitano a queste dichiarazioni e non intendono ritornare sulla polemica che ha portato al licenziamento di Viganò comunicato lo scorso primo luglio in una lettera firmata dal sindaco .
Ricordiamo, per la cronaca, che la diatriba era scaturita dopo l’invito rivolto ai volontari della Protezione Civile da parte dell’amministrazione comunale a non prendere parte alla commemorazione del 190° anniversario del Cotonificio solbiatese, promossa, tra gli altri, da un consigliere di opposizione in veste di scrittore e cittadino.
Invito smentito dal primo cittadino, che torna a spiegare: «Quella non era una manifestazione comunale e in quanto tale i volontari di Protezione civile non erano tenuti a partecipare in divisa – spiega ancora Melis – ma nessuno ha mai impedito loro di intervenire come cittadini. Quello che è successo è frutto di un’opera di strumentalizzazione basata su non verità che ha creato solamente confusione. Il gruppo tornerà a svolgere le funzioni previste dalla legge».
ha a sua volta presentato le dimissioni confermando quanto scritto nella lettera che ha suscitato le ire del sindaco.
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