Protezione testimoni per la “gola profonda”: «Troppe minacce, ho paura a testimoniare»

Il super teste per la rapina del 2015 ai danni di Caterina Ossola ieri non si è presentato all’udienza

«Sono stato ripetutamente minacciato. Non me la sente di testimoniare: ho paura. Proteggetemi». Il super teste non si presenta in udienza: la Procura chiede che sia messo sotto scorta.

È accaduto ieri mattina. Fu una fonte confidenziale a rivelare agli inquirenti chi erano gli autori della rapina messa a segno nel giugno 2015 ai danni di Caterina Ossola, ex storica segretaria di Borghi, aggredita nella sua villa di Comerio da un commando di quattro persone. La gola profonda oggi vive nel terrore e chiede di essere messo sotto scorta dopo aver subito una lunga serie di minacce e atti intimidatori in seguito alla soffiata che ha portato all’arresto di tutta la banda. È la seconda volta che il testimone non si presenta in aula per paura.

Il teste, all’epoca dei fatti, ospitava in casa uno dei presunti rapinatori. Ed è grazie a quella convivenza che la fonte ha ricostruito il quadro completo: dopo aver appreso del colpo, fruttato 500 mila euro, ha realizzato che il suo ospite doveva far parte del commando. E ha informato la Digos. Da lì l’indagine è decollata e in pochi mesi i carabinieri della compagnia di Varese sono arrivati ad arrestare l’intera banda. È a quel punto che per l’informatore sono iniziati i problemi. Lui stesso ha denunciato quanto gli stava accadendo mettendo in relazione le minacce alla sua collaborazione all’inchiesta. L’ultima aggressione ai danni dell’uomo risalirebbe a fine gennaio: qualcuno gli avrebbe gettato dell’acido in faccia. Per fortuna non un acido potentissimo: l’uomo è rimasto ferito ma non in modo grave e non perderà la vista.

Prima di quell’episodio c’erano state copiose minacce di morte verbali ai suoi danni, qualcuno gli aveva squarciato le gomme della macchina e fatto ritrovare dei proiettili in garage. Messaggi estremamente chiari e così seri da spingere l’autorità giudiziaria a mettere sotto protezione il super testimone. Gli inquirenti ascoltati in aula hanno confermato che tutte le dichiarazioni della gola profonda hanno trovato riscontro nel corso dell’inchiesta. Presente anche la signora Ossola, donna battagliera che, assistita dall’avvocato Elisabetta Brusa,

è già stata ascoltata e non ha indugiato un istante nel raccontare di come, quella sera d’estate, lei e la badante si fossero trovate la banda in casa e di come lei sia stata costretta ad aprire la cassaforte consegnando gioielli e contanti per un valore di mezzo milione di euro. La donna non ha avuto il minimo accenno di paura davanti ai presunti responsabili: in aula li ha guardati dritti negli occhi senza un battito di ciglia.

Il super testimone per ora non intende presentarsi in aula senza protezione. Il 28 marzo è fissata una nuova audizione per lui. La Procura ha chiesto alla Questura di intervenire e di mettere sotto scorta il teste affinchè sia protetto e possa quindi presentarsi in aula. L’uomo ormai vive nel terrore. Naturalmente va fatta luce anche sugli autori delle intimidazioni che ne dovranno rispondere.