Allarme per le truffe del falso funzionario di banca: cresce il fenomeno dello “spoofing”

La polizia cantonale segnala un aumento dei casi: ecco come agiscono i truffatori e cosa fare per proteggersi

Una nuova ondata di raggiri telefonici sta interessando il territorio oltre confine. La polizia cantonale mette in guardia i cittadini dalle truffe del falso funzionario di banca, un metodo che nelle ultime settimane è tornato particolarmente diffuso.

Secondo quanto rilevato dagli investigatori, i truffatori ricorrono alla tecnica dello “spoofing”, cioè la manipolazione del numero che compare sul display del telefono: chi chiama fa risultare l’utenza di un istituto bancario, presentandosi come operatore o addetto alla sicurezza. Con questo stratagemma sostengono di aver intercettato movimenti sospetti sul conto del malcapitato o tentativi di accesso all’e-banking.

Lo scopo è mettere sotto pressione la vittima, spingendola a rivelare dati personali, codici di sicurezza, credenziali oppure ad autorizzare operazioni che finiscono per svuotare il conto. Tra le leve psicologiche più ricorrenti vi sono il tono d’urgenza, la richiesta di intervenire subito e la proposta di cliccare su link, installare software o proseguire la conversazione senza interrompere la chiamata.

La polizia ricorda alcuni comportamenti fondamentali per evitare la truffa:

  • interrompere immediatamente la telefonata se vengono chiesti dati riservati;
  • contattare direttamente la propria banca tramite i numeri ufficiali;
  • non cliccare su link ricevuti via messaggi o email;
  • segnalare l’episodio alla polizia cantonale al numero 0848 25 55 55.

Un invito alla prudenza, dunque, davanti a una tecnica sempre più sofisticata che sfrutta la fretta e la fiducia delle persone per colpire con precisione.