Nella notte densa di Lipsia, l’Italia di Spalletti ha vissuto un’epica risurrezione calcistica. Un pareggio tirato fuori all’ultimo respiro, una narrazione che evoca i fasti del 2006, quando i campioni azzurri trionfarono a Berlino. Ma questa volta non è la finale: è solo l’ottavo di finale contro la Svizzera, sabato prossimo.
L’1-1 conquistato con cuore e grinta ha salvato la squadra dal baratro della sconfitta, evitando una caduta storica per gli Europei. Un’azione fulminea di Calafiori e il colpo di fulmine di Zaccagni, entrato come jolly nel finale, hanno restituito agli azzurri la speranza di continuare il loro percorso agonistico.
Tuttavia, sotto la superficie della gioia ci sono nodi da sciogliere per Spalletti. La Nazionale, pur dimostrando orgoglio e resilienza quando è stata messa alle corde, continua a mostrare limiti evidenti. La difesa appare vulnerabile, il centrocampo spesso lento, l’attacco incerto e poco incisivo. Sono stati momenti di sofferenza, con l’unica certezza di Donnarumma che ha tenuto in piedi la squadra in più occasioni, come già contro la Spagna.
Il cambio tattico di Spalletti, passando dal 4-1-4-1 al 3-5-2, ha riflettuto la volontà di garantire maggiore solidità difensiva e un supporto più efficace per gli attaccanti. Tuttavia, l’inizio è stato tremendo, con l’Italia che sembrava contratta e impaurita. La Croazia ha iniziato aggressiva, mettendo subito alla prova Donnarumma con un tiro deviato.
Il primo tempo è stato dominato dagli ospiti, con l’unico sussulto azzurro che ha visto Barella servire Bastoni per un’azione pericolosa respinta da Livakovic. La ripresa è iniziata con un’amara delusione: il rigore parato magistralmente da Donnarumma è stato vanificato dal rapido gol di Modric, complici disattenzioni difensive italiane.
Il gol di Zaccagni, arrivato dopo una serie di sostituzioni coraggiose da parte di Spalletti, ha acceso la speranza e restituito vigore all’Italia. L’attaccante, periferico fino a quel momento, ha trovato la rete con un colpo magistrale, segnando il suo primo gol con la maglia azzurra in un momento critico.
Questo pareggio agguantato con unghie e denti deve servire da catalizzatore per una squadra che, nonostante l’anima e la determinazione, deve migliorare nelle prestazioni. Spalletti e i suoi ragazzi devono affrontare le prossime sfide con maggiore lucidità e precisione, correggendo le fragilità evidenziate contro la Croazia.
L’Europeo può ancora riservare soddisfazioni all’Italia, ma solo se sarà in grado di raccogliere e capitalizzare l’energia di questa notte di emozioni contrastanti.