Duecentododicimila euro. In numeri forse fa più scena: 212.000 euro.
È quanto versato dall’associazione dei tifosi “Il Basket siamo Noi” nelle casse della Pallacanestro Varese, della quale è proprietaria al 5%, dalla fondazione dell’estate 2016 a oggi. Per chi ancora ritiene l’idea avuta un anno e spiccioli fa da un manipolo di “malati” di biancorosso qualcosa di poco definito o persino poco utile, quelle sei cifre messe una in fila all’altra a quantificare materialmente l’apporto dei “supporter al potere” possono dare l’ennesima spiegazione.
Duecentododicimila euro sono, giusto per intendersi in una dimensione ancora più materiale, il salario annuale (netto) di Cameron Wells più quello di Giancarlo Ferrero più altri “spicci”.
E sono i proventi della quota associativa annuale versata al Trust dai 534 soci iscritti, sommati al contributo che alcuni membri hanno voluto donare a titolo personale ben oltre la stessa iscrizione e a quanto ricavato da alcune attività associative (tra le altre la serata organizzata con Bob Morse). Non è compresa, invece, la somma utilizzata per comprare le quote societarie (prima l’1%, poi il 5%) .
Basta poco per far volare la mente allora: quanto si potrebbe raggiungere se gli aderenti a Il Basket siamo Noi arrivassero alla fatidica soglia dei 1000, auspicata per esempio da Toto Bulgheroni (uno dei soci fondatori) nei giorni successivi alla promozione dell’iniziativa?
L’occasione allestita per rendere nota la nuova e importante convenzione con il Centro Diagnostico Varesino (50% di sconto per gli aderenti al Trust su diversi esami di prevenzione medica: potete leggere i dettagli nell’articolo qui sotto) è valso anche a fare un bilancio dell’attività dell’associazione, alla presenza del presidente Luca Thomas Villa, del segretario Antonio Caputo, del responsabile marketing Renato Vagaggini e della “Voce” de Il Basket siamo Noi Benedetta Lodolini.
Dei 534 associati (alcuni residenti anche in altre regioni italiane e addirittura all’estero) si è già scritto: l’insieme comprende sia coloro che hanno rinnovato l’appartenza dopo la prima stagione, sia coloro che hanno sposato la causa negli ultimi mesi. Tanto ha fatto in tal senso l’accordo stretto proprio con Pallacanestro Varese per la campagna abbonamenti 2017/2018. E qualcosa stanno facendo anche le vittorie ottenute dalla squadra di Attilio Caja, formidabili generatrici di entusiasmo a 360°.
Il futuro è ricco. Il 31 dicembre scadranno le cariche associative: nei primi mesi del prossimo anno, quindi, l’assemblea generale eleggerà il nuovo direttivo, che sarà formato da 3 soci gold, 3 silver e 3 fondatori.
Poi ci saranno le serate aperte a tutti i soci (la prima in programma servirà a presentare in anteprima il nuovo cubo del PalA2A, che verrà allestito durante la pausa della serie A tra il 19 novembre e il 3 dicembre), le trasferte (si sta già pensando a quella di Reggio Emilia) e nuove convenzioni per regalare ulteriori vantaggi a chi ha deciso di essere parte di quel “Noi”. Perché non è solo basket: «È senso di appartenenza».
Trust e Centro Diagnostico Varesino (via San Michele Arcangelo 6, Varese) hanno stretto una convenzione che permetterà ai soci dell’associazione di tifosi di godere di una scontistica importante su un pacchetto di diagnostica preventiva.
La possibilità è ghiotta: un check up praticamente completo (con esami differenziati in base al sesso e all’età: sono compresi elettrocardiogramma, rx torace, ecografie ad addome e prostata per gli uomini, ecografia mammaria e mammografia per le donne e un pacchetto di analisi ematiche) viene a costare 150 euro, il 50% in meno rispetto al prezzo pieno. Per aderire all’offerta basta chiamare il CDV e prenotare il proprio pacchetto di esami (entro il 22 dicembre 2017), provando l’appartenza a Il Basket siamo Noi attraverso la comunicazione del numero di tessera.
La convenzione, che vede protagonista una delle 70 realtà che ha sposato commercialmente la causa del Trust, ha come padrino uno dei membri dell’associazione, Michele Rossi, amministratore delegato del CDV. E non uno qualunque: è stato il primo “trustato” della storia nel giugno dello scorso anno.