– «Siamo pronti a raccogliere anche le firme per sensibilizzare l’amministrazione comunale rispetto alla presenza di questi cani, che non possono girare liberi dopo tutto quello che è successo. Siamo molto preoccupati». Parola di cittadini.
C’è grande apprensione tra i residenti di via Zerini dopo i fatti di venerdì scorso, quando due cani, un dogo argentino e un pitbull, hanno aggredito un golden retriever e il suo proprietario, provocando a quest’ultimo una lesione alla mano destra, guaribile in due mesi.
La terribile scena del cane azzannato nella pineta di via Zerini è ancora molto ben impressa nella mente di chi abita proprio di fronte al luogo dove si sono sviluppati i drammatici fatti.
«Non può essere una situazione da sottovalutare – dicono i residenti delle palazzine di fronte al parco – e non si può ignorare il fatto che questi cani abbiano inflitto ferite tanto devastanti. Stiamo parlando di una persona alla quale hanno lesionato in maniera seria una mano.
Sessanta giorni di prognosi non sono pochi: su queste cose non si può e non si deve scherzare».
I cittadini si sono preoccupati appena hanno saputo che nel giro di poche ore i due cani aggressori erano stati riconsegnati ai custodi. Ora sono liberi di girare per la città, e non va giù a nessuno il fatto che possano tornare nei parchi e in altri luoghi frequentati dai cani e dai loro padroni.
«Sono delle armi improprie che viaggiano liberamente – racconta una donna – non è possibile che, dopo quello che è successo, siano già fuori dal canile. Credevamo fosse necessario, dopo un’aggressione così violenta, un tempo di osservazione ben più lungo. Pensavamo dovessero essere monitorati da esperti e da veterinari prima di poter essere liberati. Invece sono rimasti nel canile per poche ore. Sono stati controllati? Possono essere ancora pericolosi per le persone e per gli altri animali?».
La preoccupazione è grande e si è estesa non solo ai proprietari di cani: «Io vado in giro nel parco con la carrozzina – racconta una nonna – e mi terrorizza il fatto di poter incontrare questi due cani pericolosi. Cosa faccio se li incrocio? Personalmente non sono tranquilla. Quel giorno, solo poche ore prima dell’aggressione, ero in giro nel parco con la mia nipotina: se fossi uscita in quel momento, cosa sarebbe accaduto?».
Sono le stesse paure che il proprietario di Horus, il cane azzannato, aveva manifestato nelle ultime ore anche attraverso le colonne de La Provincia di Varese. Ma adesso la gente vuole che si faccia chiarezza, e soprattutto chiede garanzie sulle condizioni del dogo e del pitbull. «L’amministrazione comunale – dicono – deve fare la propria parte, facendosi garante della sicurezza dei cittadini».