– I sondaggi che danno in vantaggio Davide Galimberti entusiasmano i giovani che corrono per supportarlo. I quali, tuttavia, restano con i piedi per terra, ben sapendo che non ci si può fermare solo perché i numeri sono favorevoli. Anzi, questo deve fare da sprone per correre ancora di più.
Questo il messaggio di Andrea Civati, consigliere comunale uscente, 30 anni quest’anno, volto giovane e già esperto del Partito democratico. «C’è un trend positivo, che ha accertato anche la prima rilevazione,
fatta da un istituto diverso – spiega Civati – significa che siamo di fronte a dati oggettivi, dal momento che abbiamo due fonti diverse. Ma al di là dei dati statistici, io preferisco concentrarmi sull’atmosfera che si respira in città. Che conferma una grandissima voglia di ripartire».
La città è rimasta immobile e i varesini voglio la svolta, secondo Civati. «Io credo che stiano scegliendo Davide e le liste che lo sostengono, in particolare il Pd, perché stiamo facendo proposte concrete e precise, che hanno coperture finanziarie certe e sono credibili».
Galimberti è l’uomo giusto che sa parlare a tutta la cittadinanza. Come sottolinea un altro uscente, Luca Conte, che ha rivestito il ruolo di vicecapogruppo.
«Il sondaggio non mi stupisce, perché in città si ha la percezione dell’apprezzamento per Davide Galimberti, c’è poi l’apporto dei civici ad allargare il normale consenso e ad attrarre molti altri – dice Conte – il clima che si respira è molto positivo. E naturalmente è dovuto al fatto che obiettivamente le ultime amministrazioni, tutte guidate dalla Lega, hanno deluso fortemente i varesini. Facendo perdere al centrodestra anche i sostenitori di lunga data. Davide Galimberti è la risposta giusta, perché riesce a dare risposte al popolo dei centrosinistra».
«C’è innanzitutto la stanchezza nei confronti di questa amministrazione – dice il consigliere uscente Giampiero Infortuna – e il fatto che tutte le promesse fatte in campagna elettorale non si sono realizzate. A questo si aggiunge la crescita in termini di maturità politica del Partito democratico a Varese, che esprime una classe di amministratori capaci. Quindi i cittadini non ci vedono più come una parte politica, ma come persone competenti in grado di amministrare la città. A questo si aggiunge l’apporto del civismo e la figura di Galimberti, che potenziano questa nostra caratteristica».
«Dopo 23 anni di Lega la città si trova in condizioni critiche – è l’opinione di Giacomo Fisco, segretario cittadino dei Giovani democratici e candidato più giovane nella lista del Pd – e i cittadini hanno voglia di cambiare. C’è bisogno di un segnale di svolta. Il risultato del sondaggio ci rende entusiasti, ma non smetteremo certo di lavorare, anzi lo faremo ancora di più».
Che la figura di Galimberti sia trainante è l’idea di Michelangelo Moffa, presidente dell’assemblea provinciale dei Giovani democratici. «Galimberti è una persona che dà un senso di fiducia nella gente comune – spiega Moffa – è molto aperto al dialogo, sa ascoltare i bisogni di tutti, un requisito fondamentale per chi vuole rivestire la carica di sindaco. Ha girato e sta girando tutti i quartieri, parlando con tutte le persone. E dimostra di essere un uomo molto deciso, serio e con grande capacità amministrativa». E quindi in chi lo sostiene «vedo un’energia positiva. Al contrario, dall’altra parte c’è soprattutto paura. La scelta di candidare in lista Roberto Maroni è segno evidente del timore di perdere».