Ci sono almeno due generazioni di cestisti varesini che alla parola Fossombrone associano immediatamente un ricordo bello e incancellabile. Nella località immersa tra le colline marchigiane hanno infatti passato giorni d’estate in cui il basket è stato centro del mondo e centro della vita, passione che sboccia ma anche pretesto per divertirsi, conoscere gente nuova e trascorrere – magari per la prima volta – un’esperienza lontano da casa.
C’è chi racconta di ore piccole fatte per provare l’ebbrezza della trasgressione, chi narra di partite epiche contro contendenti italiani e stranieri, chi asserisce di tuffi nel fiume eseguiti dal proprio allenatore per festeggiare un gol durante i mondiali di calcio seguiti in tv, nelle calde sere che concludono giornate intense. Un solo filo conduttore: tutto rimane dentro.
Poi c’è Gianni Chiapparo, che nelle Marche ha trovato una seconda casa, per amicizie umane e professionali, che alla Coppa Forum Sempronii ha partecipato nelle vesti di istruttore, responsabile e commissario. Lui, che il basket dei giovanissimi lo porta dentro, vicino al cuore.
Fossombrone e Coppa Forum Sempronii vogliono dire minibasket, da sempre e per sempre, nonostante ogni anno che passa renda più gravosa l’organizzazione. Il torneo esiste da 30 anni e dallo stesso tempo è
terra di approdo per i piccoli Pozzecco che nascono e crescono nella Città Giardino.
Le squadre varesine accorrono sempre in massa, nel 2015 ce ne sono addirittura cinque: la Pallacanestro Varese, due rappresentative della Robur et Fides, la Asd Comerio 2000 e Daverio. Tutte riescono a farsi valere, esportando in terra “straniera” brani della religione cittadina. Parola proprio a Chiapparo, il più indicato a descrivere emozioni e atmosfera: «Si tratta di un’esperienza altamente formativa, non solo per ciò che concerne la pallacanestro. I ragazzi sono ospitati nelle scuole della cittadina: si tolgono i banchi e si mettono le brandine, ma si tratta di una soluzione tutt’altro che scomoda. Stanno insieme ai loro coetanei, si mangia benissimo, i campi sono vicini: sembra di essere in un villaggio turistico a misura di basket».
Il racconto – documentato da Gianni con la pubblicazione di alcune foto sul proprio profilo Facebook – ha scatenato l’entusiasmo di chi piccolo non è più, ma ha ancora in bocca il sapore di quelle estati vissute a cento all’ora: «Ho ricevuto i “mi piace” di due generazioni diverse di varesini. E penso sia inevitabile, perché il ricordo di Fossombrone resta vivo al di là della pallacanestro e dei risultati. Noi varesini qui siamo ben considerati, perché siamo sempre arrivati con umiltà e con lo spirito giusto, senza l’esasperazione della vittoria».
A Fossombrone si gioca due volte al giorno (il resto sono bagni in piscina e gite nei dintorni), arbitrati da direttori di gara anch’essi più che nel fiore degli anni: «Se i giocatori hanno tra i dieci e gli undici anni, alcuni arbitri ne hanno solo tre di più – spiega Chiapparo – E si creano rapporti molto belli fra gli uni e gli altri, perché c’è molta umiltà e disponibilità all’ascolto».
Il torneo sta entrando proprio in questi giorni nel clou e i portacolori di Varese e provincia si stanno ben comportando: «Daverio ha vinto il girone e mette in mostra un’ottima pallacanestro, così come Comerio. La Pallacanestro Varese ha appena eliminato Trieste, una delle favorite della competizione. La Robur 2004, seconda nel girone eliminatorio, si giocherà il passaggio del turno con lo squadrone di Pesaro, mentre la rappresentativa del 2005 ha vinto alcune partite in modo incredibile».
Di fondo c’è l’orgoglio per formazioni giovanili che si fanno apprezzare come “scuola”, al di là dei risultati che effettivamente contano il giusto a tale età: «Ho visto tanti nostri giocatori usare sia la mano destra che la sinistra, oppure tirare dalla media, cosa che a questo livello è più unica che rara – annota Chiapparo – Non c’è che dire, stiamo davvero mostrando una tecnica tra le migliori e la cosa va a merito degli splendidi e capacissimi istruttori di tutte le nostre squadre coinvolte».