SOLBIATE ARNO «Forza Cinghialone, la Solbiatese ti sta aspettando a braccia aperte». A Solbiate Arno nessuno si è dimenticato di Leo Stilo, il calciatore nerazzurro vittima lo scorso mese di agosto di un gravissimo incidente d’auto che lo aveva costretto a un letto d’ospedale per diversi giorni. Il coma farmacologico, il dubbio atroce che non potesse più tornare a giocare a certi livelli e poi la lenta risalita. La paura è ormai passata e, dopo la partenza del campionato di serie D domenica scorsa,
tutto l’ambiente nerazzurro fa ora il tifo per il ragazzo.
Compagni di squadra e società lo vogliono rivedere presto in campo a seminare avversari come birilli e servendo assist al bacio per i compagni in attacco. Il direttore generale della Solbiatese, Giacomo Diciannove, ha sintetizzato l’affetto e la vicinanza che la squadra prova per Stilo in questo momento difficile della sua vita: «Lo stiamo aspettando e vorremmo tanto – dice il dirigente nerazzurro – che il suo ritorno fosse il nostro regalo di Natale. Siamo talmente convinti che tornerà a giocare da non aver voluto acquistare nessun giocatore che lo sostituisse. Quello è il suo posto».
Lo scorso 14 agosto Stilo stava facendo rientro in macchina insieme al compagno di squadra Federico Caon dopo aver giocato con la Solbia un triangolare a Cantù. L’auto perse il controllo schiantandosi fuori strada e i due ragazzi finirono in ospedale: Caon se la cavò con qualche ammaccatura. Stilo, invece, rischiò seriamente di non farcela. I compagni di squadra ora lo rivogliono in campo: «Proprio domenica durante la prima giornata di campionato – rivela Diciannove – stavo pensando a Stilo quando vedevo il loro tornante di destra metterci in difficoltà. Dentro di me ripetevo che se ci fosse stato Leo il suo avversario non avrebbe visto palla».
Nel giro di tre anni il giovane terzino sinistro (classe 1990) ha impressionato tutti per qualità tecniche e fisiche. L’anno scorso, poi, si è esaltato realizzando gol pesanti con capolavori balistici di rara bellezza. Insuperabile in difesa e costantemente propositivo in attacco Leo è senza dubbio uno dei punti di forza della squadra nerazzurra oltre che punto di riferimento dello spogliatoio: «Un ragazzo splendido – dice Diciannove – dentro e fuori dal campo. Non si può non fare il tifo per lui. Per noi è un giocatore fondamentale. La qualità tecniche le conosciamo tutti, quelle umane abbiamo avuto modo di apprezzarle conoscendolo». Durante tutta l’estate è stato corteggiato dalla Gallaratese di Ernestino Ramella ma alla fine “Cinghialone”, come lo chiamano tutti affettuosamente per il suo fisico potente, ha deciso di restare a Solbiate Arno diventando, pur così giovane, una bandiera nerazzurra. E ora tutti tifano perché quella bandiera torni a sventolare all’ombra del Chinetti.
b.melazzini
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