– L’unico grande che ho avuto il piacere di portare, con Splasc(h), per la prima volta a Varese». Renato Bertossi, produttore discografico fondatore di Splasc(h) Records, nel 1985 ha fatto esibire al palazzetto dello sport Pino Daniele. Bertossi ricorda così l’artista scomparso un anno fa: «Siamo stati a cena insieme dopo il concerto. Lui era una persona molto disponibile, più dopo il concerto che prima, dal momento che viveva ogni esibizione sul palcoscenico con una certa intensità.
Prima della prestazione era inavvicinabile, poi diventava simpatico». Bertossi, gli organizzatori della serata, Pino Daniele e la sua band (tra cui il mitico batterista Steve Gadd e da Mino Cinelu e Gato Barbieri) sono andati a cenare alla Brasserie di via Cattaneo, che adesso non si chiama più così. «Abbiamo chiacchierato del più e del meno, dovrei andare indietro 30 anni per ricordare il discorso – continua Bertossi – Oggi credo che sia una persona che ha lasciato il segno, che si situa a pieno titolo tra i dieci nomi che hanno segnato la musica pop. Pino Daniele ha rivoluzionato la canzone melodica napoletana a cui eravamo abituati legandola al blues e a influenze di stampo americano». «Si è fatto artefice di una operazione che nessuno compiva più dai tempi di Renato Carosone, che aveva inserito i tempi nella musica jazz nelle sue canzoni. Gli anni ’80, infatti, a Napoli sono stati prolifici, con artisti del calibro di Tullio De Piscopo, James Senese e Tony Esposito». Il concerto al palazzetto fu un successo. Per capire la popolarità dell’artista in quegli anni, ricordiamo che qualche mese prima, il 24 giugno 1984, Pino Daniele aprì l’esibizione milanese di Carlos Santana e Bob Dylan. Gli anni ’80, infatti, furono quelli in cui il cantante venne ufficialmente ritenuto un artista di primo livello. Non a caso, il 27 giugno 1980 fu lui a suonare in apertura del concerto milanese di Bob Marley allo Stadio San Siro, davanti a circa 80 mila persone. Nello stesso anno arrivò la pubblicazione dell’album Nero a metà, disco è presente nella classifica (stilata dalla rivista Rolling Stone Italia nel gennaio del 2012) dei 100 album italiani più belli di ogni tempo. Pino Daniele, a Varese, ha presentato il settimo album registrato in studio uscito nel 1985, dal titolo Ferryboat, pubblicato dalla Emi Italiana. Nell’album vi erano pezzi ricercati, come: Bona jurnata, ’A rrobba mia, Che ore so’, Amico Mio, etc. In quegli anni Pino Daniele era a metà della sua carriera, ma già si capiva che la stoffa era quella di un artista destinato ad arrivare in alto. Chi è stato al concerto al palazzetto lo ricorda il concerto come «spaziale», «di gran qualità», «in pieno stile Pino». Molti varesini, ripensando a quelle emozioni, lo ricordano con un grande «grazie Pino».