Quanto è accaduto (e accadrà) in casa Varese Calcio deve essere preso in uno e un solo modo: un’occasione. Per tutti.
Un’occasione per la squadra. Che oggi a Borgosesia dovrà dare tutto quello che ha per ringraziare la società, che la difende e la porta in palmo di mano, e i tifosi, che la amano, la seguono e la proteggono. Un’occasione, per dimostrare che può unirsi e unire, per fare grande il Varese.
Un’occasione per il presidente Ciavarrella. Che ieri – tra le lacrime – ha preso una decisione sofferta, facendo la scelta che ha ritenuto migliore per il bene del Varese. Un’occasione, di continuare ad amare la maglia e i colori biancorossi rimanendo sugli spalti a tifare e non scomparendo come tanti prima di lui. Un’occasione, per trovare una soluzione alternativa che attiri investitori se non crede in quella per cui ha ufficializzato le dimissioni.
Un’occasione per il vicepresidente Taddeo. Che nei prossimi giorni – come promesso – risponderà insieme al dg Basile alle parole del presidente. Un’occasione, per spiegare il suo progetto. Un’occasione, per dimostrare di avere le risorse per prendere in mano il Varese, renderlo solido e proiettarlo nel futuro.
Un’occasione per i tifosi. Che sono il vero e unico punto di riferimento nella storia ultracentenaria del Varese. Un’occasione, di essere ancora il cuore trascinante in un (ennesimo) momento di incertezza societaria. Un’occasione, di unirsi alla squadra e compiere – come fece nella salvezza del Varese di Carlo Soldo o in quella di Stefano Bettinelli – un’altra, leggendaria, impresa: vincere la serie D.