Quest’anno sarà record per i fungiatt Ma attenti: abbondano anche i “falsi”

Occhio al Tylopilus Felleus. Un fungo simile in tutto per tutto al porcino, ma dal sapore terribilmente amaro, tanto da essere stato ribattezzato “porcino di fiele”. Durante la cottura, anche un solo Tylopilus contamina il sapore dell’intero contenuto della pentola, facendolo diventare sgradevolissimo. Un risotto ai porcini e in cui finisse dentro un Tylopius sarebbe immangiabile.

Il monito a guardarsi dal Tylopilus arriva dall’ispettorato micologico dell’Asl. Un servizio che è già aperto da qualche settimana proprio perché, con le piogge di quest’anno, la stagione dei funghi è iniziata con largo anticipo.

E nel giro delle prime settimane sono stati tanti i cittadini che si sono rivolti all’Asl per capire se i funghi raccolti fossero commestibili o velenosi. Lo scorso anno in tutta la stagione gli utenti erano stati in totale 268.

Tra i fungiatt allo sportello dell’Asl, molti pensavano di aver trovato un bel cesto di porcini, quindi potete immaginare come ci sono rimasti male a sentire che si trattava del disgustoso Tylopilus Felleus. «Si tratta di un fungo che non è velenoso, ma che non è neppure commestibile per le caratteristiche organolettiche – spiega , responsabile unità operativa igiene e alimenti – C’è stato anche qualcuno che ci ha portato funghi velenosi. Ma i casi sono stati davvero pochi».

Per quanto riguarda i Tylopilus: non vale la regola che di solito si applica alle verdure, ovvero che quanto più sono amare, più fanno bene. «Il Tylopilus è sgradevole e non fa neanche bene – dice Cremona – Quindi se lo si trova, meglio non raccoglierlo».

Un pezzetto di Amanita

La Coldiretti prevede che tra estate e autunno la raccolta dei funghi sarà eccezionale a differenza del miele, la cui produzione è in calo del 70 per cento.

«Si prevede una stagione da record per i funghi, iniziata in anticipo e con ottimi riscontri negli oltre dieci milioni di boschi che ricoprono circa un terzo della superficie nazionale, dove si stima si realizzi una produzione di circa 30mila tonnellate, con un conto per l’agroalimentare e il turismo che supera il miliardo di euro» afferma Coldiretti.

Si parlerà di funghi anche nella Fiera di Varese, quando l’Asl farà un intervento per spiegare come cucinarli e quanti mangiarne. Questo perché lo scorso anno è capitato che una persona mangiasse un pezzo di Amanita, per fortuna piccolo, insieme ad altri funghi, rischiando l’avvelenamento.

Ma è anche capitato che persone finissero all’ospedale per indigestione di funghi commestibili. In ogni cosa ci vuole misura.

Il servizio di ispettorato micologico dell’Asl è attivo in via Rossi, il lunedì e il venerdì dalle 11 alle 12.30 e il mercoledì dalle 14 alle 15. Da settembre lo sportello amplierà gli orari. I funghi vanno portati integri, in contenitori in cui possano respirare, per consentire agli ispettori di fare una diagnosi di specie.

L’ispettorato può dare consigli anche per la cottura. Non tutti i funghi, infatti, si consumano allo stesso modo.

I chiodini, per essere digeribili, devono essere pre-bolliti e deve esserne staccato il gambo. Se li si consuma interi non succede niente, ma poi le persone possono stare male. Può venire il mal di pancia.

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