Ormai manca davvero poco a Natale e anche chi ha rimandato gli acquisti per i regali all’ultimo momento è costretto a darsi una mossa.
Chi ha comprato doni on-line si è certamente portato avanti, per non rischiare di ricevere i pacchi dopo il 25 dicembre, e quest’anno sono in forte crescita quelli che hanno scelto il web per fare shopping (il 34% degli italiani), ma tutti gli altri affollano negozi, centri commerciali e mercatini. Ma anche agenzie di viaggi secondo la Confesercenti dato che quest’anno sotto l’albero tanti italiani metteranno un viaggio.
Saranno infatti 16,6 milioni gli italiani che si concederanno un viaggio nel periodo delle festività invernali, circa 3,3 milioni in più dello scorso anno. In crescita anche il budget medio per persona da destinare alle vacanze, che quest’anno si attesta a 715 euro (+7% sul 2016), superando – dopo dieci anni – il valore registrato nel 2007 (694 euro), ultimo anno prima della crisi, per un giro d’affari complessivo stimabile nel 2017 in 2,3 miliardi di euro in consumi turistici.
E se il budget per i viaggi cresce, quello per i doni resta sostanzialmente uguale al 2016: quest’anno, secondo l’analisi di Confesercenti, ogni italiano spenderà per i regali 307 euro, due in più dello scorso Natale.
Ma è una spesa media che nasconde forti differenze territoriali: al Sud, infatti, la media per persona è più bassa, di 298 euro, inferiore del 7,4% ai 320 euro delle regioni del Nord. Tra le grandi città, Milano è quella con la propensione alla spesa più alta, mentre i valori più bassi si rilevano a Palermo.
«La nostra indagine di Natale rileva importanti segnali positivi, anche se questi coinvolgono soprattutto i consumi turistici», spiega , Presidente di Confesercenti. «Complessivamente, comunque, il quadro che emerge è di una fase di progressivo rilancio ma ancora delicata. Preoccupa un po’ la ripartenza dell’incertezza sul futuro: quest’anno è ritenuta un condizionamento per le spese di Natale dal 15% degli italiani».
A pesare, spiega De Luise «sono anche i timori di instabilità legati alla prossima tornata elettorale». Cresce però anche la sensazione di stare erodendo troppo il risparmio, «condizionata dal calo del potere d’acquisto registrato nell’ultimo anno. Segnali che sembrano suggerire un possibile cedimento di quell’atteggiamento fiducioso che gli italiani e le imprese avevano ritrovato e che è prioritario mantenere. Per questo è vitale concentrare gli sforzi, mettendo in campo interventi mirati a dare maggiore impulso alla ripartenza effettiva dei consumi ed al sostegno dei piccoli imprenditori che, purtroppo, sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto della crisi e scontano una domanda interna ancora debole».
L’abitudine al regalo insomma non scompare, anzi: con l’elettronica sempre al primo posto, quest’anno però cresceranno i doni per la casa con oggettistica e arredo, seguono poi i classici articoli di profumeria, abbigliamento e, per fortuna, anche un po’ di cultura con libri ed ingressi a eventi culturali.