«Noi non siamo questi, non sono soddisfatto della prestazione della squadra e in particolare di alcuni aspetti tecnici per i quali bisognerà intervenire in maniera adeguata in palestra». Con queste parole coach Marco Mencarelli ha spiegato la debacle dura e pesante con Montichiari dello scorso weekend. Una serata difficile, una delle tante dell’ultimo periodo vissuta da una squadra che è stata in grado di battere solo il Maritza Plovdiv nella gara di andata di Coppa Cev, salvo poi perdere quella di ritorno a qualificazione raggiunta.
Un problema che, a dispetto di quanto raccontato dall’allenatore alla stampa, non può essere di natura tecnica, non solo. Teoria confutata da Valentina Diouf: «Siamo altalenanti, abbiamo battuto anche squadre forti, ma non ho parole per quanto abbiamo fatto con Montichiari. Gli infortuni sono stati tanti e anche ora le assenze di Stufi e Vasilantonaki si fanno sentire perchè non riusciamo a trovare un assetto giusto. Questo non deve essere però un alibi: l’atteggiamento della squadra è stato sbagliato».
Ecco il punto, l’atteggiamento. La squadra continua a soffrire di una sindrome la cui definizione è difficile, capace un giorno di battere squadre come Bergamo e Casalmaggiore e quello dopo di non riuscire a vincere un set contro squadre che arrancano in classifica come Bolzano o Montichiari, non può essere un problema di natura tecnica, non quando entri in una spirale da cui non riesci più a uscire perchè nell’ultimo mese e mezzo le biancorosse non sono state più in grado di volare come farfalle: hanno perso 3 match contro Novara, due in coppa Italia e uno in campionato, hanno perso in casa contro Bolzano, in trasferta a Montichiari, in trasferta persino in Bulgaria contro una squadra nettamente inferiore che contro la stessa Uyba del mese di novembre non avrebbe fatto più di 60 punti all’interno dell’intera partita.
Vero, le assenza si pagano, perdere Stufi per un torneo amichevole infrasettimanale non semplifica le cose, Vasilantonaki è assente dal lontano mese di ottobre, Martinez ha avuto qualche problema alla spalla, Diouf alla schiena: più che un bollettino medico sembra un bollettino di guerra, ma non ci si può fermare.
Non si può mettere a rischio la qualificazione alla fase finale del torneo, per farlo però bisogna ritrovarsi. Il pubblico ha risposto sempre presente e si sta dimostrando vicino alla squadra, adesso però bisogna tirare fuori l’orgoglio, gli artigli, riprendere e ritrovare la voglia di vincere, o semplicemente di credere in sè stesse. Come singole e come gruppo, sono in tanti a crederci. Sveglia.