«Faccio l’operaio, lavoro su tre turni a San Donato e devo utilizzare l’automobile per non metterci ore a far rientro a casa, soprattutto di notte. Ma è un salasso». Queste le parole di , 35 anni, pendolare varesino. Cristian non è informato degli sconti previsti a partire dal primo febbraio scorso e sino al 31 dicembre 2015.
«Non ne sapevo nulla – ammette – Leggo quasi quotidianamente i giornali, ma che questa possibilità fosse stata attivata non ne avevo avuto notizia».
Così, Cristian continua a pagare il prezzo pieno del pedaggio: 3,20 all’andata e 3,20 al ritorno. «Considerando che guadagno 1.300 euro al mese e che solo di autostrada spendo circa 140 euro al mese, a fine mese mi resta attaccato ben poco».
Ossola ha più volte pensato di trovare un lavoro più vicino a casa, ma a San Donato ha trovato la “terra promessa”: un contratto a tempo indeterminato.
«Ogni giorno mi faccio due ore e mezza di viaggio. Non vado con mezzi pubblici perché quando faccio il secondo turno che finisco alle 23, dovrei cambiare mille mezzi pubblici per arrivare a casa. L’ho fatto una volta e prima delle due di notte non sono arrivato a Varese: un incubo. Ho provato ad avvicinarmi, ma tutti mi hanno offerto contratti a tempo determinato: qui, almeno, ho la certezza della continuità lavorativa».
Ma per far quadrare i conti, tolte le spese legate ai pedaggi e alla benzina, è necessario fare dei sacrifici. «Ho tolto la tivù in casa, il microonde, il forno e disabilitato il congelatore per ridurre i costi legati all’elettricità».
, invece, fa il mediatore immobiliare a Milano cittá. «Una delle condizioni contrattuali é quella di essere muniti di un proprio mezzo di trasporto».
Così, anche Bergonzi ogni giorno (compreso il sabato) prende la sua Punto e si dirige a Milano per far poi ritorno a Varese alla sera.
«Contrattualmente non è previsto un rimborso spese, quindi autostrada e benzina sono a mio carico. Avevo pensato a un affitto qui vicino, ma facendo due conti avrei speso di più, così continuo a vivere con i miei genitori nonostante io abbia compiuto ormai i trent’anni».
Anche lui non sapeva della possibilità di richiedere una riduzione. «Sono stato recentemente al Punto blu, ma non ho visto cartelli informativi e nessuno mi ha detto nulla in merito».
ha 33 anni e fa l’insegnante di sostegno in diverse scuole elementare e medie a Milano città. «Dovendo fare due ore in una scuola, tre in un’altra e tre in un’altra ancora nella stessa giornata con poco tempo a disposizione per passare da un posto all’altro, non posso permettermi i mezzi pubblici».
Giovanna ha una bimba di cinque anni.
«Io e il papà di mia figlia non stiamo più insieme. Lei va all’asilo a Varese e i nonni, che mi danno una grossa mano, vivono a Varese. Se mi trasferissi a Milano, dove oltretutto il lavoro non manca, sarei completamente sola a gestire lavoro e figlia».
Così, anche Giovanna é costretta a fare la pendolare utilizzando la propria auto, spendendo circa 140 euro al mese solo di pedaggi autostradali.
«Non sapevo degli sconti sui pedaggi, mi informerò subito. Magari il prossimo anno potrò permettermi in estate di andare via una settimana, al mare o in montagna, con mia figlia visto che fino ad ora abbiamo passato le estati a casa della nonna nella piscinetta gonfiabile».
Varese
© riproduzione riservata