Qui il conto in cassa è salato Ma a Catania spendono di più

VARESE Varese si posiziona in posizione numero ventinove nella classifica delle città più convenienti effettuata da Altroconsumo.
Ogni anno, una famiglia varesina – tra alimentari, prodotti per l’igiene personale e per la casa – spende al supermercato in media 6.368 euro.
La città più conveniente è Pisa, dove la spesa si riduce a 5.969 euro. Quella più cara è Aosta, con 6.739 euro. Varese è più cara di Venezia (6.313 euro) e di Firenze (5.973

euro).
I dati provengono dall’inchiesta di Altroconsumo che fotografa le dinamiche concorrenziali nella grande distribuzione all’interno di 61 città italiane, da Bolzano a Palermo, stilando la classifica della convenienza nella spesa degli italiani (www.altroconsumo.it).
Il Sud è più spesso meno conveniente che il Nord: a Catania, per esempio, la stessa famiglia, per fare la spesa, spenderebbe 6.634 euro, ben 300 euro in più di noi. Rimanendo in Lombardia, l’indagine svela che Como è più conveniente di Varese, anche se di poco (6.346 euro annui, contro i nostri 6.368). Meno care di noi anche Milano e Brescia (entrambe con 6359 euro).
Rispetto allo scorso anno, però, la spesa di ogni famiglia varesina si è abbassata di circa 50 euro (è passata da 6.420 a 6.368 euro).
«Non si può parlare di un abbassamento dei prezzi con l’inflazione al 3 per cento – spiega Marco Bulfon, curatore dell’area inchiesti prezzi e tariffe – Quello che si può dire è che si è intensificata la concorrenza tra le insegne sulle promozioni». Comparando i dati raccolti dal rapporto di Altroconsumo di quest’anno con quelli dello scorso, si evince che Varese, in 12 mesi, è slittata dalla posizione numero trentaquattro alla numero ventinove nella classifica delle città più convenienti. Di contro, sono diminuiti i supermercati varesini che Altroconsumo reputava economici: cinque nel 2011, tre nel 2012.
Cosa è cambiato dunque? «È aumentata la variabilità dei prezzi: molte promozioni fanno sì che la differenza tra il prezzo più basso e quello più alto sia più ampia – spiega Bulfon – Un dato che caratterizza l’indagine di quest’anno è la contrazione della differenza di prezzi tra le città più economiche e quelle meno economiche».
«Negli ultimi anni si è molto estesa anche la presenza di discount – prosegue – Lidl ora è presente anche in Calabria e in Sicilia. Fino all’anno scorso i punti vendita più economici avevano prezzi anche più bassi del 10%. Adesso la differenza tra città e città non è più così marcata».
L’indagine di Altroconsumo ci spiega come risparmiare: «Scegliere se approfittare delle offerte oppure abbandonare il prodotto di marca può portare a risparmi considerevoli: 24% di spesa in meno se si scelgono i prodotti di marca in offerta; 38% in meno se si opta per i prodotti con il marchio dell’insegna del supermercato; 55% di esborso in meno se i prodotti sono sempre quelli primo prezzo; ben 61% in meno se si abbandonano i prodotti di marca e si scelgono i discount. Con questi accorgimenti si può arrivare a ridurre la spesa in un anno di 3.500 euro».

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