VARESE Si chiama Aliu Wu, viene dalla Cina, e ha aperto un centro massaggi con tanto di vetrine in viale Aguggiari che funziona 7 giorni su 7 dalle 10 alle 22 e che sta riscuotendo un discreto successo tra i varesini. Il cliente tipo? Uomo, italiano, dai 35 ai 50 anni, di varia estrazione sociale.
«Ma stiamo cercando di incentivare le donne che sono molto più scettiche con un prezzo agevolato», spiega il fidanzato Massimo Farella che le dà
una mano con il centro massaggi e la aiuta a capire cosa dice il commercialista che segue l’attività. Aliu, infatti, non riesce neanche a rispondere alle nostre domande: non sa l’italiano. O meglio, conosce qualche parola che gli serve per farsi capire dai clienti, ma non è in grado di articolare una frase per intero.
È arrivata in Italia un paio di anni fa. «Ha lavorato in una ditta a Gallarate – riferisce Massimo – per mettere da parte i soldi, poi con il mio aiuto ha aperto a Varese». Pare che qui ci sia meno concorrenza nel particolare settore che si è scelta, e infatti ci sono venuti apposta: lui è di Milano, mentre lei si è trasferita da Gallarate a Varese proprio per aprire l’esercizio. I costi iniziali non sono niente di trascendentale, così risulta particolarmente facile partire per chi ha la competenza necessaria ma pochi soldi da investire. Anche lei, come altri titolari di attività in città è incappata nei controlli di rito da parte delle forze dell’ordine ma senza che le venisse comminata alcuna sanzione.
«A differenza di Milano dove c’è più tolleranza qui sono tutti molto fiscali», sottolinea Massimo, puntando il dito soprattutto contro i noti pregiudizi che a ragione o a torto, a secondo dei casi, fanno guardare a questi centri massaggi con un certo sospetto. «Qualcuno che fa dell’altro c’è, è inutile nasconderlo, ma è anche vero che in Italia basta che ci sia la presenza di una donna e tutti si fanno chissà quale idea. Capita sempre l’uomo che arriva con strane idee in testa e ci prova palesemente, ma lì sta solo alla ragazza scegliere come comportarsi; spesso la titolare non ne è nemmeno a conoscenza».
Una cosa però tiene a sottolinearla: i varesini in questo senso sono più rispettosi dei milanesi. «In Italia manca la cultura del massaggio che invece è molto radicata in Cina, per questo alcune attività vengono mal interpretate con le conseguenze che ne derivano da tutti i punti di vista».
Francesca Manfredi
e.marletta
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