Quirinale, la vittoria dei grillini «Noi avanti con Rodotà»

VARESE La vera forza che esce vincitrice dal primo giorno di elezioni del presidente della Repubblica è il Movimento5Stelle. Ottenendo la convergenza sul proprio candidato, il giurista Stefano Rodotà, di gran parte del Pd a partire dalla prima votazione. Come sottolinea il deputato-portavoce varesino del Movimento5Stelle Cosimo Petraroli. Il quale spiega che «la nostra posizione è quella di proseguire sul nome di Rodotà, ci atteniamo al risultato delle quirinarie».

Petraroli ha anche lanciato il suo messaggio su Facebook: «Quello che sta succedendo è qualcosa di fantastico, il progetto del movimento non è immediato, cammina piano, inizia a prendere forma. Il nostro compito non è il miracolo, non è governare, ma esattamente quello che abbiamo affermato in campagna elettorale, aprire il parlamento come una scatola di tonno». E rivendica il seguito ottenuto sul candidato alla presidenza della Repubblica, anche vedendo le proteste tra i militanti del Pd ma anche da parte di comuni cittadini. «Chi ci criticava, adesso deve darci atto che sulla scelta del candidato presidente non siamo stati noi a chiudere la porta a Bersani».

E su Facebook continua: «Tutta la società civile vuole Stefano Rodotà come presidente della Repubblica – continua Petraroli – Bersani ha preferito continuare a fare accordi con Berlusconi. Il vero cambiamento inizierà quando ci sarà una vera presa di coscienza della società civile, quando finalmente sarà chiaro a tutti che i vertici del Pd non hanno alcuna intenzione di cambiare il Paese. Noi deputati del movimento con Beppe e Gianroberto lo abbiamo intuito da tempo, ma solo guardando gli occhi della gente che ha portato al disastro l’Italia

ne abbiamo piena consapevolezza, di qui la scelta di non dare la fiducia a prescindere, una scelta mai come ora giusta.Quando uscirò da questo posto potrò guardare gli occhi di mio figlio e dei cittadini con tutta la dignità di una persona onesta, pulita e incorruttibile come lo è sempre stata la mia famiglia, quella dignità che tanti uomini della sinistra hanno perso o non hanno mai avuto».

Stasera è prevista una riunione con Beppe Grillo, subito dopo il voto, per delineare le strategie. La posizione è quella di andare avanti con Rodotà fino alla fine. Ma sembra non essere completamente chiusa la porta a Romano Prodi. Se diventasse quest’ultimo il candidato spinto dal Pd, e i democratici si staccassero dal patto stretto con berlusconi, Prodi potrebbe anche essere votato. Una scelta che non piace a tutti i parlamentari del Movimento5Stelle, ma la porta non è chiusa.
Marco Tavazzi

b.melazzini

© riproduzione riservata