TRADATE Un commerciante su tre ritiene che racket e usura siano un problema presente a Tradate. È il dato sconvolgente emerso dal questionario redatto dal partito democratico e distribuito ai negozianti dei centri storici cittadini. Un dato allarmante, che parla di quanto fenomeni preoccupanti siano più presenti di quanto si possa pensare. La domanda posta dal Pd ai commercianti tradatesi recitava: «Cosa ne pensa se il Comune aprisse uno sportello anti racket e usura per aiutare i commercianti in difficoltà
ad accedere ai fondi statali anti usura e districarsi tra la burocrazia? E se mettesse a disposizione il proprio avvocato a favore dei commercianti che volessero denunciare usurai o estorsori?».
Solo il 16% degli intervistati ha risposto che a Tradate il problema non esiste e che «lo sportello non servirebbe a nulla», il 54% dei commercianti ha invece detto di pensare che quella dello sportello anti racket-usura sarebbe un’iniziativa utile, ma di non conoscere persone in difficoltà. Il 30% ha detto invece di ritenere la proposta «molto utile», e di conoscere qualche commerciante in difficoltà che potrebbe avere bisogno di aiuto.
«Pensiamo che questo 30% di risposte non possa essere ignorato – ha commentato Alice Bernardoni, portavoce cittadina del Pd – Il fatto che il 30% degli intervistati abbia risposto che sarebbe utile uno sportello al fine di aiutare qualche commerciante in difficoltà, non deve essere letto come un grido di allarme o come una denuncia di un problema radicato nella nostra comunità; piuttosto come un segnale in linea con i tempi che stiamo vivendo, con l’incertezza economica e con la crisi dalla quale ancora si fatica ad uscire». Secondo il Pd l’amministrazione dovrebbe essere in grado di assumersi la responsabilità di garante della legalità ed è per questo che il Pd propone che il Comune metta a disposizione i propri uffici per consulenze o per l’orientamento delle vittime per l’accesso ai fondi statali. «Dal momento che una volta acquisiti i fondi anti usura i tempi burocratici sono molto lunghi, il Comune potrebbe fare da intermediario prestando i soldi per evitare che le vittime siano costrette dalla burocrazia ad incappare in ulteriori problemi».
Di parere diverso l’assessore Vito Pipolo, che ha letto il dato del 30% come la cifra fisiologica di commercianti che, trovandosi in stato di difficoltà o maggiore precarietà per la crisi, avverte la paura tipica di un periodo di incertezza: «Non so l’usura, ma sicuramente a Tradate non esiste il racket – ha detto il vicesindaco -, abbiamo un rapporto di un addetto delle forze dell’ordine ogni 400 abitanti. Oggi Tradate nel campo della sicurezza è paragonabile a una cittadina svedese, siamo ben al di sopra degli standard. I cittadini e i commercianti sanno di poter stare tranquilli e di poter trovare adeguate risposte nelle eccellenti strutture che esistono sul territorio».
b.melazzini
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