Servivano due miracoli per agganciare il treno della Coppa Italia: nessuno dei due si è sfortunatamente avverato. L’Hs Cimberio Varese rimarrà fuori dalle Final Four in programma il prossimo weekend al Palawhirlpool: al tabellone finale accedono Roma, Cantù, Giulianova e Porto Torres.Il rammarico nel rinunciare alle finali “casalinghe” non può che essere enorme, per ragioni di opportunità, di visibilità e prestigio, nonché per motivi economici (vedi presenza di pubblico e incassi). Ma lo stesso non può trovare genesi nei risultati di ieri, oggettivamente difficili da ottenere e combinare. La delusione dalla quale ripartire per migliorare il futuro ha invece origine in altri passi falsi di questa prima parte di stagione, in primis nella sconfitta interna contro Giulianova alla seconda giornata.
Il programma di ieri già alla vigilia si annunciava come quasi impossibile. Per arrivare tra le prime quattro, la Cimberio avrebbe in primis dovuto battere la Briantea Cantù nel match che si è giocato al palazzetto di Bizzozero. Un’impresa proibitiva: pur giocando con il coltello tra i denti, Roncari e compagni non sono riusciti ad avere la meglio sulla seconda forza del campionato, confermatasi uno squadrone per profondità e livello tecnico. Anche una vittoria, però, sarebbe stata inutile ai fini della qualificazione, per la quale si era reso necessario anche un successo di Sassari contro Porto Torres nel contemporaneo derby giocato in Sardegna. E anche questo risultato non si è verificato: i padroni di casa hanno sconfitto la Dinamo con un eloquente 70 a 40, senza mai mettere in discussione il proprio primato.
Insomma: né la sapienza delle proprie mani, né l’aiuto esterno sono riusciti a confezionare quella che sarebbe stata l’autentica sorpresa di giornata. Peccato. Peccato soprattutto perché i ragazzi di coach Riva ieri hanno letteralmente messo il cuore sul parquet casalingo.La valente Cantù è stata ben controllata nel corso del primo quarto di gioco, conclusosi con il punteggio di 15-11 e con Varese sospinta dai canestri di Groen e Roncari. Equilibrato anche il secondo periodo: tra tanti errori da ambo le parti,
nelle file dei padroni di casa emergeva la grinta di Arambula e Blomquist, capaci di contenere il passivo al -1 dell’intervallo (29-30). Se sostituite Arambula con Geninazzi e Blomquist con ancora Roncari, il copione del terzo quarto è servito: la Cimberio ha avuto la grinta necessaria per tenersi attaccata agli avversari, facendo più volte esplodere di emozione una palestra dell’Insubria davvero piena. Il 45-48 del 30’, però, è stato l’ultimo contatto vero per i varesini: da lì in poi Cantù è riescita a prendere progressivamente il largo e a giungere in porto con il 57-68 finale. Addio Coppa Italia, ma l’abnegazione e l’entusiasmo dimostrati dai biancorossi resteranno.