CASTELVECCANA A febbraio Mohamed Yabre, 10 anni, era morto investito da una macchina mentre giocava a pallone. A quattro mesi di distanza un’altra tragedia rischia di abbattersi sulla stessa famiglia, originaria del Burkina Faso: il fratello Fadel, 17 anni, è scomparso ieri pomeriggio da Castelveccana, dopo essersi bagnato nelle acque della spiaggia di Caldè. Si teme che sia annegato.
«Un tuffo e non lo abbiamo più visto»: sono le 6 del pomeriggio quando tre ragazzi,
di cui due minorenni, danno l’allarme al bar della spiaggia di Caldè, chiedendo di chiamare i soccorsi. In realtà, come loro stessi preciseranno più tardi ai carabinieri di Castelveccana, erano almeno due ore che avevano perso ogni contatto con Fadel, il giovane di Malgesso che era salito in macchina con loro a Cittiglio per raggiungere la località turistica e rinfrescarsi nelle acque del lago.
Acque che ieri erano gelide: un malore dunque ha colpito Fadel e lo ha fatto annegare? L’interrogativo è d’obbligo, perché, a dispetto delle ricerche, proseguite fino oltre le 23, di lui nessuna traccia. Ma il lago, si sa, è traditore, e proprio di fronte allo sperone di roccia dove il ragazzo si era tuffato, la profondità scende immediatamente a 70 metri. Peraltro, forse nemmeno sapeva nuotare. A riva sono rimasti i suoi vestiti.
In serata è stata contattata la famiglia: sul posto, poco prima delle 22 sono arrivati i genitori. La madre ha avuto un mancamento, è crollata a terra ed è stata assistita dal personale dell’ambulanza e dal medico del 118. «Mi era rimasto solo lui, mi era rimasto solo lui» ha ripetuto in continuazione.
La scomparsa di Fadel resta per molti aspetti misteriosa: perché l’allarme è stato lanciato con grandissimo ritardo, e peraltro non per telefonino dai suoi tre amici, come sarebbe stato più semplice e naturale per chi era preoccupato di non vederlo più. È stata invece la titolare del «Baracchino» a comporre il 112 e a mettere in moto la complessa macchina dei soccorsi. Sul posto i carabinieri del paese e della compagnia di Luino, i vigili del fuoco di Laveno, di Luino e il gruppo sommozzatori di Milano. In acqua la pilotina della Capitaneria di porto di Verbania. I sub si sono immersi fino a profondità elevate, a notte fonda, nello specchio d’acqua antistante alla spiaggetta, poco distante dalle Fornaci, una località presa d’assalto dai gitanti con la bella stagione.
b.melazzini
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