Ramadan bloccato, è polemica A Sesto l’opposizione insorge

SESTO CALENDE «Il sindaco confonde fra due questioni: la realizzazione di un luogo di culto e il diritto a riunirsi per pregare». Così Elena Pedretti, unitamente ai colleghi del gruppo consiliare di minoranza di Insieme per Sesto, stigmatizza la decisione del primo cittadino Marco Colombo d’impedire la preghiera islamica del venerdì praticata sul campo da tennis coperto dello Sporting Lisanza. «Poiché il sindaco ha giustificato la sua iniziativa con l’esigenza del rispetto delle regole (si riferisce alla legge regionale 12/2005 che prevede che i luoghi di culto debbano essere espressamente indicati nello strumento urbanistico,

ndr) desideriamo essere rassicurati che egli per primo abbia agito nel rigoroso rispetto delle regole stesse».
L’opposizione chiede di conoscere «quali regole non sono state rispettate nella circostanza da parte della proprietà del centro Sportivo o da parte dei membri della comunità riuniti in preghiera in un luogo non specificamente dedicato allo scopo, ma tuttavia adeguato ad ospitare pubbliche riunioni come avvenuto in diverse circostanze e per varie finalità». Il gruppo ha pronto un documento da inviare al sindaco per ottenere risposte. «Chiediamo di conoscere in che modo è stata contestata l’eventuale inosservanza e in particolare se sia stato rispettato il principio generale della oggettività e dell’obbligo della motivazione scritta dei provvedimenti dell’autorità pubblica.  Sarebbe grave se il sindaco, invocando il rispetto della legge, avesse agito con metodi illegittimi e avesse cercato di negare alla comunità musulmana il diritto di riunirsi mediante pressioni dirette o indirette sulla proprietà del centro Sporting». La minoranza si appella al «diritto di riunione e di culto sanciti dalla Costituzione: tale diritto, per quanto riguarda le comunità religiose presenti in Lombardia, viene esercitato in molti luoghi, pubblici e privati, ancorché non specificamente adibiti a luoghi di culto secondo le norme urbanistiche regionali». Il gruppo attende risposte esaurienti e documentate e si riserva di formulare nelle sedi opportune proposte per trovare al problema una soluzione rispettosa della legalità e rassicurante per l’intera comunità sestese. «Dopo tante dichiarazioni in campagna elettorale, nulla è stato fatto dall’amministrazione Colombo per risolvere dignitosamente la questione dello stabile in via Cavour di proprietà della comunità islamica. Il comportamento del sindaco pare il gesto di chi per un anno non ha affrontato né risolto il problema dei rapporti con i musulmani che vivono e lavorano a Sesto e interviene solo ora, cogliendo l’occasione  del  Ramadan, per mettersi in mostra».
Secca la replica del sindaco Marco Colombo: «Sono stato eletto a piena maggioranza dai cittadini – commenta – Non prendo in considerazione le dichiarazioni di una minoranza che ha portato avanti negli anni sul territorio politiche di inefficienza amministrativa e cieche nei confronti della volontà dei sestesi. Preciso che non vi sarà alcuna risoluzione per lo stabile di via Cavour, abusivo e non condonabile. Qui faremo rispettare le leggi».

b.melazzini

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