MORAZZONE Armati di coltello hanno assaltato il deposito di Morazzone della San Carlo, la storica azienda alimentare specializzata nella vendita dei pacchetti di patatine. I fatti risalgono a mercoledì sera. Secondo le testimonianze raccolte sul posto i due rapinatori, probabilmente stranieri dell’Europa dell’Est, con il volto coperto da un passamontagna, hanno atteso che il responsabile del deposito, Maurizio Bertelli, uscisse dal luogo di lavoro. Erano circa le 20: Bertelli aveva in mano la cassetta con i soldi,
frutto dell’incasso della giornata, da depositare in banca.
I malviventi lo tenuto d’occhio. Una volta aperta la porta del deposito, i due rapinatori che lo attendevano fuori, gli si sono avventati contro puntandogli un coltello alla gola. Il dirigente della San Carlo, con la minaccia dell’arma a pochi centimetri dal volto, è stato spinto nuovamente all’interno degli uffici. In quel momento nei locali di via Pagliate non c’era più nessuno. Stiamo parlando di un luogo molto isolato, immerso nella campagna di Morazzone. Uno dei tre depositi provinciali della ditta San Carlo.
Dopo averlo trascinato all’interno del deposito i banditi hanno iniziato a rovistare tra i cassetti degli uffici in cerca di contanti. «A un certo momento – racconta il collega Adalberto Zucchi – gli hanno anche puntato il coltello alla gola. Poi lo hanno rinchiuso in uno degli uffici anche se non a chiave».
Uno dei due banditi lo teneva d’occhio a distanza, il complice si dava da fare cercando i contanti e gli oggetti di valore. Nel frattempo al dirigente della ditta i rapinatori avevano sottratto anche il cellulare e la chiave della macchina. Per isolare il deposito avevano anche tagliato i fili dei telefoni, dei computer e persino delle stampanti. A quel punto la coppia di banditi ha trafugato la cassetta dei soldi portando via 2.300 euro in contanti. Dopodiché sono fuggiti, forse a bordo di una macchina nera: questo, almeno, è stato riferito dai vicini di casa che l’hanno vista parcheggiata sulla stradina. Nel frattempo, una volta che i rapinatori si erano dileguati, Bertelli è uscito dall’ufficio nel quale era stato recluso e attraverso il magazzino sul retro è riuscito a raggiungere l’esterno. A questo punto ha suonato alla casa più vicina chiedendo aiuto. In pochi istanti sono stati contattati i carabinieri della stazione di Carnago che sono intervenuti tempestivamente. «A un certo punto – aggiunge il collega – si è sentito squillare dal prato il telefono di Bertelli. I rapinatori se n’erano liberati prima di scappare».
Il telefono cellulare è stato poi consegnato agli investigatori. I militari stanno tentando di raccogliere tutti gli elementi utili per risalire nel più breve tempo possibile all’identità dei responsabili. «Siamo in un posto un po’ isolato – conclude Zucchi – d’ora in avanti cercheremo nel limite del possibile di non ritrovarci più da soli al momento di uscire».
b.melazzini
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