«Sono molto rammaricato, perché già nelle prossime ore questa persona sarà di nuovo libera di girare nonostante tutto ciò che ha combinato».
Parola del sindaco di Sesto, : «Preoccupati che possa tornare? No, non possiamo pensare di mettere le forze dell’ordine a presidio del Comune, servono per tutelare i cittadini».
All’indomani della scena di ordinaria follia, con protagonista un uomo di 36 anni che, ricoperto di letame, ha minacciato di morte il sindaco prima di gettarsi nelle acque del Ticino tenendo in scacco mezza città, il primo cittadino di Sesto Marco Colombo ha espresso tutta la sua indignazione. Ha manifestato un sentimento di disapprovazione perché il protagonista della surreale vicenda, trasportato in ospedale per il trattamento sanitario obbligatorio, sarà presto di nuovo in libertà. «Non c’è molto da dire – insiste il primo cittadino – è una vicenda incredibile che lascia l’amaro in bocca. Qualcuno mi ha chiesto se adesso abbiamo paura al pensiero che questa persona possa tornare di nuovo in Comune.
Personalmente non ho alcuna paura. Non possiamo mica mettere un vigile a piantonare il Comune». La vicenda è nota e ha tenuto tutti con il fiato sospeso. In tarda mattinata l’uomo si è presentato in Comune ricoperto di letame fino al collo. In mano aveva altre buste con dentro degli escrementi. Ce l’aveva con il Comune di Sesto Calende per una questione risalente al 2006 quando il Comune decise di togliergli la residenza, poiché senza fissa dimora.
Un provvedimento che gli avrebbe creato qualche problema per poter vedere la figlia nata da pochi mesi in Portogallo. Una vicenda burocratica complessa, che indirettamente ha coinvolto anche gli uffici di Sesto. L’uomo pretendeva che la pratica burocratica fosse risolta, ma non ha usato un metodo molto civile per farsi ascoltare. Ha minacciato di morte il sindaco, poi è scappato e per un paio d’ore ha minacciato di suicidarsi nel Ticino. Poi si è buttato e infine, in mutande, è scappato dall’altra parte del fiume. I carabinieri lo hanno fermato prima di trasferirlo in ospedale. «In questo modo – insiste il sindaco – c’è il rischio concreto che il gioco si rompa. Non è possibile che una persona, minacci di morte altri individui: il sindaco e le forze dell’ordine. Mette in piedi una confusione del genere e poi non si fa neanche un giorno in galera».
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